giovedì 26 febbraio 2009

Obama Hood!

"Tasse più alte per le classi abbienti, un fondo pluriennale per riformare la sanità, introiti "verdi" dagli scambi con le emissioni di C02 per finanziare gli aiuti fiscali al ceto medio-basso. Sono alcuni dei punti cardine della finanziaria che sarà presentata oggi dal presidente Barack Obama. Il combinato delle due misure, secondo gli analisti, porterà a una sostanziale redistribuzione dell'onere rispetto agli anni di Bush con uno spostamento più netto sulle grandi corporation e i contribuenti più ricchi." repubblica.it

In Italia siamo davvero in contro tendenza... vogliamo fare le centrali nucleari e tassiamo i poveri... dopotutto, se servono i soldi, dove li si vanno a cercare? Dai ricchi o dai poveri?

Obama Hood!

"Tasse più alte per le classi abbienti, un fondo pluriennale per riformare la sanità, introiti "verdi" dagli scambi con le emissioni di C02 per finanziare gli aiuti fiscali al ceto medio-basso. Sono alcuni dei punti cardine della finanziaria che sarà presentata oggi dal presidente Barack Obama. Il combinato delle due misure, secondo gli analisti, porterà a una sostanziale redistribuzione dell'onere rispetto agli anni di Bush con uno spostamento più netto sulle grandi corporation e i contribuenti più ricchi." repubblica.it

In Italia siamo davvero in contro tendenza... vogliamo fare le centrali nucleari e tassiamo i poveri... dopotutto, se servono i soldi, dove li si vanno a cercare? Dai ricchi o dai poveri?

martedì 24 febbraio 2009

Nucleare? Si, grazie!

Tutto il mondo si sta' muovendo verso il risparmio energetico, verso lo sviluppo di fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, l'eolico, le biomasse, etc...
Mentre invece Gianni e Pinotto, scusate ,volevo dire Sarkozy e Berlusconi vogliono 4 nuove centrali nucleari per il 2020.
A questo proposito mi pare doveroso ricordare che l'Italia si era espressa contro il nucleare in un referendum nel 1987.
Molti studiosi pensano che non ha senso investire nel nucleare, perchè nel tempo e denaro che servono per far partire una centrale nucleare (10 anni), lo sviluppo delle centrali elettriche a fonti rinnovabili sara' tale che renderà obsoleto il nucleare.
E poi, nucleare brutto! Ricordatevi di Cernobyl!

Nucleare? Si, grazie!

Tutto il mondo si sta' muovendo verso il risparmio energetico, verso lo sviluppo di fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, l'eolico, le biomasse, etc...
Mentre invece Gianni e Pinotto, scusate ,volevo dire Sarkozy e Berlusconi vogliono 4 nuove centrali nucleari per il 2020.
A questo proposito mi pare doveroso ricordare che l'Italia si era espressa contro il nucleare in un referendum nel 1987.
Molti studiosi pensano che non ha senso investire nel nucleare, perchè nel tempo e denaro che servono per far partire una centrale nucleare (10 anni), lo sviluppo delle centrali elettriche a fonti rinnovabili sara' tale che renderà obsoleto il nucleare.
E poi, nucleare brutto! Ricordatevi di Cernobyl!

domenica 15 febbraio 2009

Team Roller Flash - Santhià (Vc)

Avevo visto qualche tempo fa dei volantini che parlavano di pattinaggio (a rotelle) in linea, quello dei rollerblade per intenderci, nel comune dove ora risiediamo, a Santhià, ma non li ho più trovati. Sono riuscito però a contattarli direttamente, ed allora gli faccio un po' di pubblicità.

Team Roller Flash è una associazione sportiva dilettantistica, iscritta al coni ed affiliata uisp e fihp, che pratica il pattinaggio in linea e cura corsi di avviamento per imparare il inline skating e le sue discipline (free style, roller cross, artistico in linea, hockey) e permette di fare pattinaggio libero, con noleggio pattini, il mercoledì dalle 18:00 alle 20:00 ed il sabato dalle 15:00 alle 16:30 presso il palazzetto dello sport di Santhià, in provincia di Vercelli..
Se volete saperne di più o fare una lezione gratuita, andate al palazzetto dello sport di Santhià (quando svolgono attività).

Telefono 331 5269265 / 331 3412250
e-mail : team.rollerflash@tele2.it

Team Roller Flash - Santhià (Vc)

Avevo visto qualche tempo fa dei volantini che parlavano di pattinaggio (a rotelle) in linea, quello dei rollerblade per intenderci, nel comune dove ora risiediamo, a Santhià, ma non li ho più trovati. Sono riuscito però a contattarli direttamente, ed allora gli faccio un po' di pubblicità.

Team Roller Flash è una associazione sportiva dilettantistica, iscritta al coni ed affiliata uisp e fihp, che pratica il pattinaggio in linea e cura corsi di avviamento per imparare il inline skating e le sue discipline (free style, roller cross, artistico in linea, hockey) e permette di fare pattinaggio libero, con noleggio pattini, il mercoledì dalle 18:00 alle 20:00 ed il sabato dalle 15:00 alle 16:30 presso il palazzetto dello sport di Santhià, in provincia di Vercelli..
Se volete saperne di più o fare una lezione gratuita, andate al palazzetto dello sport di Santhià (quando svolgono attività).

Telefono 331 5269265 / 331 3412250
e-mail : team.rollerflash@tele2.it

giovedì 12 febbraio 2009

Milano, al tabaccaio che uccise il rapinatore un anno e 8 mesi per omicidio colposo

MILANO - Omicidio colposo al tabaccaio milanese che nel maggio del 2003 reagì alla rapina nel suo negozio in piazzale Baracca uccidendo il giovane malvivente - Alfredo Merlino di 20 anni - e ferendo il complice - Andrea Solaro, oggi 24enne. Contro la richiesta delll'accusa che voleva una sentenza per omicidio volontario - 9 anni e mezzo - la Corte d'assise di Milano ha condannato Giovanni Petrali ad un anno e 8 mesi: un anno per l'omicidio colposo con l'attenuante della provocazione e otto mesi per aver utilizzato l'arma regolarmente detenuta fuori dal negozio. Davanti a Palazzo di Giustizia la solidarietà della Lega al tabaccaio.

Decisamente una sentenza stupida. Vi ricordo che i rapinatori avevano puntato la pistola alla testa della moglie... avrebbe dovuto dire "grazie ed arrivederci"?

Milano, al tabaccaio che uccise il rapinatore un anno e 8 mesi per omicidio colposo

MILANO - Omicidio colposo al tabaccaio milanese che nel maggio del 2003 reagì alla rapina nel suo negozio in piazzale Baracca uccidendo il giovane malvivente - Alfredo Merlino di 20 anni - e ferendo il complice - Andrea Solaro, oggi 24enne. Contro la richiesta delll'accusa che voleva una sentenza per omicidio volontario - 9 anni e mezzo - la Corte d'assise di Milano ha condannato Giovanni Petrali ad un anno e 8 mesi: un anno per l'omicidio colposo con l'attenuante della provocazione e otto mesi per aver utilizzato l'arma regolarmente detenuta fuori dal negozio. Davanti a Palazzo di Giustizia la solidarietà della Lega al tabaccaio.

Decisamente una sentenza stupida. Vi ricordo che i rapinatori avevano puntato la pistola alla testa della moglie... avrebbe dovuto dire "grazie ed arrivederci"?

Milleproroghe, sì del Senato il decreto ora passa alla Camera

Tra le varie cose, in questo decreto, si dice:
  • il termine per le dichiarazioni dei redditi slitta dal 31 luglio al 30 settembre 2009
  • cancella la norma sugli edifici ecologici (
  • permette telefonate indesiderate da parte di società che si affidano al telemarketing
Forza Italia, coraggio...

Milleproroghe, sì del Senato il decreto ora passa alla Camera

Tra le varie cose, in questo decreto, si dice:
  • il termine per le dichiarazioni dei redditi slitta dal 31 luglio al 30 settembre 2009
  • cancella la norma sugli edifici ecologici (
  • permette telefonate indesiderate da parte di società che si affidano al telemarketing
Forza Italia, coraggio...

Così le norme sulle intercettazioni aiuteranno i pedofili a beffare la polizia

Lettera del segretario dell'Anm. Il Pm cita l'esempio del rapimento di un bambino per spiegare come la nuova legge legherebbe le mani agli inquirenti.

Caro direttore, in una cittadina del Nord Italia scompare un bambino di otto anni. Stava tornando da scuola, ma non è mai arrivato a casa. La polizia avvia le indagini. Alcuni testimoni riferiscono di aver visto nei giorni precedenti una persona sospetta nei pressi della scuola. Ne forniscono una descrizione. Corrisponde a quella di un soggetto già condannato in passato per detenzione di materiale pedo-pornografico. La polizia avvia le indagini e scopre che l'uomo non è a casa e non si è presentato al lavoro.
La polizia comunica al magistrato le informazioni acquisite e propone di effettuare indagini tecniche:
a) Acquisizione dei tabulati del telefono intestato al sospetto;
b) Acquisizione dei tabulati del traffico telefonico transitato sulla cella nei pressi della scuola nella settimana precedente al rapimento.

L'acquisizione serve sia per confermare la presenza del sospetto davanti alla scuola sia per individuare altri telefoni nella sua disponibilità;
c) Acquisizione dei tabulati del traffico telefonico della anziana madre del sospetto per individuare altri telefoni nella sua disponibilità;
d) Acquisizione dei tabulati del traffico telefonico sull'utenza della famiglia del bambino e intercettazione delle utenze;
e) Intercettazione del telefono del sospetto;
f) Intercettazione del telefono della madre del sospetto;
Il pubblico ministero ricevuta la comunicazione iscrive il nome del sospetto nel registro degli indagati per il delitto di cui all'art. 605 del codice penale (sequestro di persona: pena massima otto anni) e comincia a studiare le richieste della polizia alla luce delle nuova legge sulle intercettazioni:
a) I tabulati del telefono del sospetto non si possono fare. La legge richiede gravi indizi di colpevolezza che in questo caso mancano. Ci sono indizi, ma non sono gravi.
b) I tabulati del traffico della cella (che potrebbero confermare la presenza del soggetto sul luogo e quindi rendere grave il quadro indiziario) non si possono fare perché la legge consente l'acquisizione dei tabulati solo nei procedimenti contro ignoti e al solo fine di identificare le persone presenti sul luogo del reato o nelle immediate vicinanze di esso. In questo caso perché il procedimento è a carico di una persona identificata; comunque non si potrebbero estrarre i tabulati dei giorni precedenti al rapimento.
c) L'acquisizione dei tabulati della madre è comunque vietata perché sottoposta allo stesso regime delle intercettazioni: si possono fare solo in presenza di gravi indizi di colpevolezza, requisito che per la madre del sospetto certamente manca.
d) L'acquisizione dei tabulati delle utenze della persona offesa è possibile con il loro consenso, ma solo nei procedimenti contro ignoti, non in quelli, come in questo caso, a carico di persone identificate. Per la stessa ragione non possono essere intercettate le utenze.
e) Il telefono del sospetto non è intercettabile perché mancano i gravi indizi di colpevolezza.
f) Il telefono della madre non è comunque intercettabile.

Il pubblico ministero comunica al commissario di polizia il risultato del suo studio. "Dunque non possiamo fare nulla?", chiede il commissario. "Dobbiamo tornare ai vecchi metodi di indagine". "Bene", risponde il commissario, "allora convochiamo qui la madre e le chiediamo dove si trova il figlio e se non ci risponde la arrestiamo per favoreggiamento, così vediamo se lui viene fuori". "Niente da fare, commissario", spiega paziente il pubblico ministero, "i prossimi congiunti dell'indagato non sono obbligati a testimoniare e non rispondono di favoreggiamento".

Una settimana dopo le indagini hanno una svolta. Un testimone ha visto il bambino salire su una macchina, ricorda il modello e i primi numeri di targa. La polizia verifica che il modello e i numeri di targa corrispondono all'auto del sospetto. Gli indizi di colpevolezza ora sono gravi. Il commissario torna dal pubblico ministero a chiedere tabulati e intercettazioni.

Il pubblico ministero emette subito i decreti di urgenza. Poi fa fare copia integrale degli atti di indagine e dispone che un'auto parta immediatamente per portare il tutto nella sede del capoluogo del distretto, a circa 150 km di distanza, perché il provvedimento deve essere convalidato dal tribunale in composizione collegiale entro 48 ore e al tribunale va trasmesso l'intero fascicolo. L'autista del commissario, un agente di polizia, si offre di portare lui il fascicolo che, per mancanza di fondi e di personale, non arriverebbe mai a destinazione in tempo.

I tabulati del telefono confermano la gravità del quadro indiziario. Il sospetto ha passato molte mattine davanti alla scuola. Le intercettazioni non producono però risultati. Probabilmente il sospetto ha cambiato telefono. Il commissario propone di intercettare tutte le persone con le quali il sospetto ha parlato durante gli appostamenti per arrivare al nuovo numero. Il pubblico ministero spiega che la nuova legge non consente l'intercettazione di persone diverse dall'indagato.

Dopo una settimana una nuova svolta. Una impiegata di un negozio di telefonia ha riconosciuto il sospetto dalla foto pubblicata sui giornali e ricorda di avergli venduto un telefono pochi giorni prima del rapimento. Controllando gli archivi del negozio la polizia individua la nuova utenza. Il pubblico ministero emette subito un decreto di urgenza poi guarda l'autista del commissario che senza dire una parola prende il voluminoso fascicolo e parte alla volta del capoluogo del distretto.

L'utenza è quella giusta. Il sospetto parla con la madre e le racconta del rapimento. La madre cerca invano di convincerlo a liberare il bambino. Purtroppo però la zona da cui chiama è piuttosto vasta ed è impossibile individuare il luogo dove si nasconde. Il sospetto riceve poi telefonate da diverse cabine telefoniche da un uomo che vuole "comprare" il bambino. La polizia propone di estrarre il tabulato delle cabine. Se poi l'uomo ha usato una scheda prepagata si potrebbe estrarre il traffico di quella scheda come si è fatto nell'indagine per l'omicidio del professore Massimo D'Antona. Le altre chiamate potrebbero consentire di identificare l'uomo.

Niente da fare: l'uomo non è identificato e a suo carico non ci sono gravi indizi di colpevolezza.
Passano i giorni; siamo a due mesi dall'inizio delle intercettazioni. Il pubblico ministero non ha ancora trovato il coraggio di dire al commissario che a mezzanotte dovranno staccare i telefoni. Lo vede arrivare trafelato e raggiante: "Dottore, ci siamo!" urla. Gli mostra la trascrizione di una telefonata intercettata quella mattina tra l'uomo sconosciuto e il rapitore. Mentre legge la trascrizione il volto del pubblico ministero diventa sempre più bianco: il rapitore ha accettato di consegnare all'uomo il bambino, ma la telefonata si conclude così: "Chiamami domani e ti dirò dove venire".

*L'autore, pubblico ministero a Roma e segretario nazionale dell'associazione nazionale magistrati, ha applicato a un caso concreto la nuova disciplina delle intercettazioni e dimostrato come la nuova legge renda le indagini più difficili e meno efficaci

Repubblica.it

Così le norme sulle intercettazioni aiuteranno i pedofili a beffare la polizia

Lettera del segretario dell'Anm. Il Pm cita l'esempio del rapimento di un bambino per spiegare come la nuova legge legherebbe le mani agli inquirenti.

Caro direttore, in una cittadina del Nord Italia scompare un bambino di otto anni. Stava tornando da scuola, ma non è mai arrivato a casa. La polizia avvia le indagini. Alcuni testimoni riferiscono di aver visto nei giorni precedenti una persona sospetta nei pressi della scuola. Ne forniscono una descrizione. Corrisponde a quella di un soggetto già condannato in passato per detenzione di materiale pedo-pornografico. La polizia avvia le indagini e scopre che l'uomo non è a casa e non si è presentato al lavoro.
La polizia comunica al magistrato le informazioni acquisite e propone di effettuare indagini tecniche:
a) Acquisizione dei tabulati del telefono intestato al sospetto;
b) Acquisizione dei tabulati del traffico telefonico transitato sulla cella nei pressi della scuola nella settimana precedente al rapimento.

L'acquisizione serve sia per confermare la presenza del sospetto davanti alla scuola sia per individuare altri telefoni nella sua disponibilità;
c) Acquisizione dei tabulati del traffico telefonico della anziana madre del sospetto per individuare altri telefoni nella sua disponibilità;
d) Acquisizione dei tabulati del traffico telefonico sull'utenza della famiglia del bambino e intercettazione delle utenze;
e) Intercettazione del telefono del sospetto;
f) Intercettazione del telefono della madre del sospetto;
Il pubblico ministero ricevuta la comunicazione iscrive il nome del sospetto nel registro degli indagati per il delitto di cui all'art. 605 del codice penale (sequestro di persona: pena massima otto anni) e comincia a studiare le richieste della polizia alla luce delle nuova legge sulle intercettazioni:
a) I tabulati del telefono del sospetto non si possono fare. La legge richiede gravi indizi di colpevolezza che in questo caso mancano. Ci sono indizi, ma non sono gravi.
b) I tabulati del traffico della cella (che potrebbero confermare la presenza del soggetto sul luogo e quindi rendere grave il quadro indiziario) non si possono fare perché la legge consente l'acquisizione dei tabulati solo nei procedimenti contro ignoti e al solo fine di identificare le persone presenti sul luogo del reato o nelle immediate vicinanze di esso. In questo caso perché il procedimento è a carico di una persona identificata; comunque non si potrebbero estrarre i tabulati dei giorni precedenti al rapimento.
c) L'acquisizione dei tabulati della madre è comunque vietata perché sottoposta allo stesso regime delle intercettazioni: si possono fare solo in presenza di gravi indizi di colpevolezza, requisito che per la madre del sospetto certamente manca.
d) L'acquisizione dei tabulati delle utenze della persona offesa è possibile con il loro consenso, ma solo nei procedimenti contro ignoti, non in quelli, come in questo caso, a carico di persone identificate. Per la stessa ragione non possono essere intercettate le utenze.
e) Il telefono del sospetto non è intercettabile perché mancano i gravi indizi di colpevolezza.
f) Il telefono della madre non è comunque intercettabile.

Il pubblico ministero comunica al commissario di polizia il risultato del suo studio. "Dunque non possiamo fare nulla?", chiede il commissario. "Dobbiamo tornare ai vecchi metodi di indagine". "Bene", risponde il commissario, "allora convochiamo qui la madre e le chiediamo dove si trova il figlio e se non ci risponde la arrestiamo per favoreggiamento, così vediamo se lui viene fuori". "Niente da fare, commissario", spiega paziente il pubblico ministero, "i prossimi congiunti dell'indagato non sono obbligati a testimoniare e non rispondono di favoreggiamento".

Una settimana dopo le indagini hanno una svolta. Un testimone ha visto il bambino salire su una macchina, ricorda il modello e i primi numeri di targa. La polizia verifica che il modello e i numeri di targa corrispondono all'auto del sospetto. Gli indizi di colpevolezza ora sono gravi. Il commissario torna dal pubblico ministero a chiedere tabulati e intercettazioni.

Il pubblico ministero emette subito i decreti di urgenza. Poi fa fare copia integrale degli atti di indagine e dispone che un'auto parta immediatamente per portare il tutto nella sede del capoluogo del distretto, a circa 150 km di distanza, perché il provvedimento deve essere convalidato dal tribunale in composizione collegiale entro 48 ore e al tribunale va trasmesso l'intero fascicolo. L'autista del commissario, un agente di polizia, si offre di portare lui il fascicolo che, per mancanza di fondi e di personale, non arriverebbe mai a destinazione in tempo.

I tabulati del telefono confermano la gravità del quadro indiziario. Il sospetto ha passato molte mattine davanti alla scuola. Le intercettazioni non producono però risultati. Probabilmente il sospetto ha cambiato telefono. Il commissario propone di intercettare tutte le persone con le quali il sospetto ha parlato durante gli appostamenti per arrivare al nuovo numero. Il pubblico ministero spiega che la nuova legge non consente l'intercettazione di persone diverse dall'indagato.

Dopo una settimana una nuova svolta. Una impiegata di un negozio di telefonia ha riconosciuto il sospetto dalla foto pubblicata sui giornali e ricorda di avergli venduto un telefono pochi giorni prima del rapimento. Controllando gli archivi del negozio la polizia individua la nuova utenza. Il pubblico ministero emette subito un decreto di urgenza poi guarda l'autista del commissario che senza dire una parola prende il voluminoso fascicolo e parte alla volta del capoluogo del distretto.

L'utenza è quella giusta. Il sospetto parla con la madre e le racconta del rapimento. La madre cerca invano di convincerlo a liberare il bambino. Purtroppo però la zona da cui chiama è piuttosto vasta ed è impossibile individuare il luogo dove si nasconde. Il sospetto riceve poi telefonate da diverse cabine telefoniche da un uomo che vuole "comprare" il bambino. La polizia propone di estrarre il tabulato delle cabine. Se poi l'uomo ha usato una scheda prepagata si potrebbe estrarre il traffico di quella scheda come si è fatto nell'indagine per l'omicidio del professore Massimo D'Antona. Le altre chiamate potrebbero consentire di identificare l'uomo.

Niente da fare: l'uomo non è identificato e a suo carico non ci sono gravi indizi di colpevolezza.
Passano i giorni; siamo a due mesi dall'inizio delle intercettazioni. Il pubblico ministero non ha ancora trovato il coraggio di dire al commissario che a mezzanotte dovranno staccare i telefoni. Lo vede arrivare trafelato e raggiante: "Dottore, ci siamo!" urla. Gli mostra la trascrizione di una telefonata intercettata quella mattina tra l'uomo sconosciuto e il rapitore. Mentre legge la trascrizione il volto del pubblico ministero diventa sempre più bianco: il rapitore ha accettato di consegnare all'uomo il bambino, ma la telefonata si conclude così: "Chiamami domani e ti dirò dove venire".

*L'autore, pubblico ministero a Roma e segretario nazionale dell'associazione nazionale magistrati, ha applicato a un caso concreto la nuova disciplina delle intercettazioni e dimostrato come la nuova legge renda le indagini più difficili e meno efficaci

Repubblica.it

mercoledì 11 febbraio 2009

Telefonate commerciali moleste, un decreto potrebbe legalizzarle

Prepariamoci pure a mesi di tormenti telefonici. A rispondere ad addetti di call center che ci chiamano a ogni ora del giorno per proporci le loro offerte, di passare a Tizio, di abbandonare Caio: si avvicina un decreto che autorizza le telefonate commerciali moleste, quelle fatte tramite dati e numeri di utenti che non hanno dato il consenso a essere contattati.

Chiamate che ora sono illecite, secondo quanto stabilito dal Garante della Privacy con numerosi e successivi provvedimenti; ma se passerà la nuova normativa, saranno legali fino al 31 dicembre 2009. E quindi via libera alle telefonate selvagge. Eventualità che adesso il Garante sta cercando di scongiurare: ha infatti subito scritto al governo e al parlamento, come ha spiegato a Repubblica.it.

Queste banche di dati, infatti, ora sono illegali perché i call center le hanno messe su senza chiedere il consenso degli utenti. Sono numeri e nomi che per esempio hanno ottenuto (e comprato) dagli operatori telefonici di quegli utenti (pratica illecita, secondo le norme sulla privacy). In particolare, l'emendamento autorizza solo l'uso di banche dati create prima dell'agosto 2005, ma c'è da scommettere che siano abbastanza rappresentative di tutte gli italiani dotati di un telefono dove essere disturbati. [leggi tutto su repubblica.it]

Bella rottura di scatole...saranno da staccare i telefoni fissi, se non i cellulari... però ci sono dei cellulari che non squillano se non hanno il numero in rubrica...

Telefonate commerciali moleste, un decreto potrebbe legalizzarle

Prepariamoci pure a mesi di tormenti telefonici. A rispondere ad addetti di call center che ci chiamano a ogni ora del giorno per proporci le loro offerte, di passare a Tizio, di abbandonare Caio: si avvicina un decreto che autorizza le telefonate commerciali moleste, quelle fatte tramite dati e numeri di utenti che non hanno dato il consenso a essere contattati.

Chiamate che ora sono illecite, secondo quanto stabilito dal Garante della Privacy con numerosi e successivi provvedimenti; ma se passerà la nuova normativa, saranno legali fino al 31 dicembre 2009. E quindi via libera alle telefonate selvagge. Eventualità che adesso il Garante sta cercando di scongiurare: ha infatti subito scritto al governo e al parlamento, come ha spiegato a Repubblica.it.

Queste banche di dati, infatti, ora sono illegali perché i call center le hanno messe su senza chiedere il consenso degli utenti. Sono numeri e nomi che per esempio hanno ottenuto (e comprato) dagli operatori telefonici di quegli utenti (pratica illecita, secondo le norme sulla privacy). In particolare, l'emendamento autorizza solo l'uso di banche dati create prima dell'agosto 2005, ma c'è da scommettere che siano abbastanza rappresentative di tutte gli italiani dotati di un telefono dove essere disturbati. [leggi tutto su repubblica.it]

Bella rottura di scatole...saranno da staccare i telefoni fissi, se non i cellulari... però ci sono dei cellulari che non squillano se non hanno il numero in rubrica...

lunedì 9 febbraio 2009

Ciao Eluana, finalmente libera...

Ciao Eluana, finalmente libera...

Camilleri e Hack: "Ora basta", sabato in piazza

"ORA BASTA!", è l'appello con un invito a partecipare sabato prossimo, 14 febbraio, alla manifestazione pacifica contro i provvedimenti del Governo sul caso Englaro, lanciato da Lorenza Carlassare, Andrea Camilleri, Furio Colombo, Umberto Eco, Paolo Flores d'Arcais, Margherita Hack, Pancho Pardi, Stefano Rodotà. "La vita di ciascuno non appartiene al governo e non appartiene alla Chiesa - è scritto nell'appello - la vita appartiene solo a chi la vive. Il decreto legge di Berlusconi, trasformato in disegno di legge dopo che il presidente Napolitano, da custode della Costituzione, ha rifiutato di firmarlo, vuole sottrarre al cittadino il diritto sulla propria vita e consegnarlo alla volontà totalitaria dello Stato e della Chiesa. Rendendo coatta l'alimentazione e l'idratazione anche contro la volontà del paziente, impone per legge la tortura ad ogni malato terminale. Al governo Berlusconi che ha ormai dichiarato guerra alla Costituzione repubblicana, è dovere democratico di ogni cittadino opporre un fermo 'ora basta!'. [link]

Camilleri e Hack: "Ora basta", sabato in piazza

"ORA BASTA!", è l'appello con un invito a partecipare sabato prossimo, 14 febbraio, alla manifestazione pacifica contro i provvedimenti del Governo sul caso Englaro, lanciato da Lorenza Carlassare, Andrea Camilleri, Furio Colombo, Umberto Eco, Paolo Flores d'Arcais, Margherita Hack, Pancho Pardi, Stefano Rodotà. "La vita di ciascuno non appartiene al governo e non appartiene alla Chiesa - è scritto nell'appello - la vita appartiene solo a chi la vive. Il decreto legge di Berlusconi, trasformato in disegno di legge dopo che il presidente Napolitano, da custode della Costituzione, ha rifiutato di firmarlo, vuole sottrarre al cittadino il diritto sulla propria vita e consegnarlo alla volontà totalitaria dello Stato e della Chiesa. Rendendo coatta l'alimentazione e l'idratazione anche contro la volontà del paziente, impone per legge la tortura ad ogni malato terminale. Al governo Berlusconi che ha ormai dichiarato guerra alla Costituzione repubblicana, è dovere democratico di ogni cittadino opporre un fermo 'ora basta!'. [link]

venerdì 6 febbraio 2009

Che schifo di governo, povera Eluana!

Il Consiglio dei Ministri ha varato, dopo una lunga discussione, il decreto legge sul caso Englaro malgrado il no alla decretazione d'urgenza espresso dal presidente della Repubblica.

Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge per intervenire sul caso di Eluana Englaro, la donna in coma da 17 anni per la quale il padre chiede la sospensione della alimentazione artificiale.

Il provvedimento adottato dall'esecutivo impedisce la sospensione dell'idratazione della nutrizione artificiale di Eluana Englaro fino a che non verrà approvata una legge sul testamento biologico.

A quanto si apprende il dl, varato all'unanimità, ricalcherebbe la seconda bozza messa a punto
nella notte, quella cioè che riprendeva i rilievi del costituzionalista Onida prevedendo il divieto di sospendere alimentazione e idratazione artificiale solo fino a che non venga promulgata una legge sul testamento biologico.
Anche su questa seconda bozza il presidente Napolitano aveva già espresso le sue perplessità nella lettera inviata oggi al Consiglio Dei Ministri.

Ai sensi dell'articolo 87 della Costituzione spetta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano emanare i decreti aventi valore di legge. Il decreto legge, approvato oggi in Cdm, deve, per entrare in vigore, essere controfirmato dal Capo dello Stato e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il Parlamento dovrà poi convertirlo entro 60 giorni.

Che schifo di governo, povera Eluana!

Il Consiglio dei Ministri ha varato, dopo una lunga discussione, il decreto legge sul caso Englaro malgrado il no alla decretazione d'urgenza espresso dal presidente della Repubblica.

Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge per intervenire sul caso di Eluana Englaro, la donna in coma da 17 anni per la quale il padre chiede la sospensione della alimentazione artificiale.

Il provvedimento adottato dall'esecutivo impedisce la sospensione dell'idratazione della nutrizione artificiale di Eluana Englaro fino a che non verrà approvata una legge sul testamento biologico.

A quanto si apprende il dl, varato all'unanimità, ricalcherebbe la seconda bozza messa a punto
nella notte, quella cioè che riprendeva i rilievi del costituzionalista Onida prevedendo il divieto di sospendere alimentazione e idratazione artificiale solo fino a che non venga promulgata una legge sul testamento biologico.
Anche su questa seconda bozza il presidente Napolitano aveva già espresso le sue perplessità nella lettera inviata oggi al Consiglio Dei Ministri.

Ai sensi dell'articolo 87 della Costituzione spetta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano emanare i decreti aventi valore di legge. Il decreto legge, approvato oggi in Cdm, deve, per entrare in vigore, essere controfirmato dal Capo dello Stato e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il Parlamento dovrà poi convertirlo entro 60 giorni.

090106 Wallpaper

Ecco il mio nuovo wallpaper in ufficio, di dimensione 1680 x 1050.
La foto, presa da wikimedia, e' di uno snodo autostradale vicino a Losanna, in Svizzera.

090106 Wallpaper

Ecco il mio nuovo wallpaper in ufficio, di dimensione 1680 x 1050.
La foto, presa da wikimedia, e' di uno snodo autostradale vicino a Losanna, in Svizzera.