giovedì 29 gennaio 2009

Vaticano Vergogna! VERGOGNA!

Frasi shock di don Floriano Abrahamowicz, rappresentante dei tradizionalisti a Treviso
Rifiuta le cifre del genocidio: "Sei milioni è una cifra sparata lì". E difende il vescovo Williamson


Prete lefebvriano: "Camere a gas? Servivano per disinfettare"

TREVISO - "Io so che le camere a gas sono esistite almeno per disinfettare, ma non so dire se abbiano fatto morti oppure no, perché non ho approfondito la questione". Sono parole shock quelle pronunciate, in un'intervista alla Tribuna di Treviso, da don Floriano Abrahamowicz, capo della comunità lefebvriani del Nordest. Le dichiarazioni del religioso - che rifiuta di definirsi antisemita - riaccendono la polemica sul negazionismo dopo il mea culpa pronunciato dal leader del movimento tradizionalista Bernard Fellay addolorato dalle parole di monsignor Williamson.

Le acque che le parole del Papa hanno tentato di placare, ritornano a farsi agitate. Don Floriano Abrahamowicz irrompe nella discussione e smentisce Benedetto XVI che ha nell'udienza generale di ieri ha ricordato la Shoah e "l'eccidio efferato di milioni di ebrei, vittime innocenti di un cieco odio razziale e religioso".

Don Abrahamowicz mette in dubbio il genocidio di sei milioni di ebrei: "I numeri - spiega il religioso - derivano da quello che il capo della comunità ebraica tedesca disse agli angloamericani subito dopo la liberazione. Nella foga ha sparato un cifra. Ma come poteva sapere?"

E le camere a gas? "Sono esistite almeno per disinfettare, ma non so dire se abbiano fatto morti oppure no". Il sacerdote della Fraternità San Pio X rilancia le tesi negazioniste del vescovo Richard Williamson convinto che "nessun ebreo è stato ucciso nelle camere a gas", e che hanno ragione i revisionisti quando calcolano che le vittime della Shoah non superano "i 200-300 mila".

Ma rifiuta la definizione di "antisemita" don Floriano - "Io stesso ho, da parte paterna, origini ebraiche" - e difende il vescovo Williamson ribilitato dopo la scomunica del 1988: "Tutta la polemica sulle sue esternazioni, è solo una grande strumentalizzazione". Repubblica.it

(Nella foto Don Floriano Abrahamowicz con l'esponente della Lega Borghezio)

Vaticano Vergogna! VERGOGNA!

Frasi shock di don Floriano Abrahamowicz, rappresentante dei tradizionalisti a Treviso
Rifiuta le cifre del genocidio: "Sei milioni è una cifra sparata lì". E difende il vescovo Williamson


Prete lefebvriano: "Camere a gas? Servivano per disinfettare"

TREVISO - "Io so che le camere a gas sono esistite almeno per disinfettare, ma non so dire se abbiano fatto morti oppure no, perché non ho approfondito la questione". Sono parole shock quelle pronunciate, in un'intervista alla Tribuna di Treviso, da don Floriano Abrahamowicz, capo della comunità lefebvriani del Nordest. Le dichiarazioni del religioso - che rifiuta di definirsi antisemita - riaccendono la polemica sul negazionismo dopo il mea culpa pronunciato dal leader del movimento tradizionalista Bernard Fellay addolorato dalle parole di monsignor Williamson.

Le acque che le parole del Papa hanno tentato di placare, ritornano a farsi agitate. Don Floriano Abrahamowicz irrompe nella discussione e smentisce Benedetto XVI che ha nell'udienza generale di ieri ha ricordato la Shoah e "l'eccidio efferato di milioni di ebrei, vittime innocenti di un cieco odio razziale e religioso".

Don Abrahamowicz mette in dubbio il genocidio di sei milioni di ebrei: "I numeri - spiega il religioso - derivano da quello che il capo della comunità ebraica tedesca disse agli angloamericani subito dopo la liberazione. Nella foga ha sparato un cifra. Ma come poteva sapere?"

E le camere a gas? "Sono esistite almeno per disinfettare, ma non so dire se abbiano fatto morti oppure no". Il sacerdote della Fraternità San Pio X rilancia le tesi negazioniste del vescovo Richard Williamson convinto che "nessun ebreo è stato ucciso nelle camere a gas", e che hanno ragione i revisionisti quando calcolano che le vittime della Shoah non superano "i 200-300 mila".

Ma rifiuta la definizione di "antisemita" don Floriano - "Io stesso ho, da parte paterna, origini ebraiche" - e difende il vescovo Williamson ribilitato dopo la scomunica del 1988: "Tutta la polemica sulle sue esternazioni, è solo una grande strumentalizzazione". Repubblica.it

(Nella foto Don Floriano Abrahamowicz con l'esponente della Lega Borghezio)

Mussolini contro le conigliette!!!

L'onorevole Mussolini è contraria alla presenza di Hugh Hefner e delle conigliette a Sanremo, ma negli archivi della rivista c'è anche la giovanissima Alessandra.

Paolo Bonolis ha annunciato, tra gli ospiti del suo Festival di Sanremo, il simbolo di Playboy, Hugh Hefner, irriducibile ottantaduenne "in vestaglia" accompagnato dalle sue conigliette.

Alessandra Mussolini, Presidente della Commissione Bicamerale per l'infanzia e segretario nazionale di Azione Sociale-PDL, commenta così l'annuncio fatto dal presentatore:

"Considero sconveniente la scelta della RAI di invitare a Sanremo le conigliette di Playboy. Visto il dibattito di queste ore su fatti drammatici, che hanno visto le donne come tragiche vittime, ritengo inopportuna e disattenta verso il mondo femminile la scelta operata dal servizio pubblico radiotelevisivo di far partecipare al Festival di Sanremo la "squadra" di Playboy.
Ma se la RAI non proprio ne puo' fare a meno e per non essere tacciata di bieco maschilismo, visto che anche noi donne paghiamo il canone, almeno invitasse anche i California Dream Men".

Eppure, andando a consultare gli archivi della celebre rivista, compare un'immagine che fa quasi tenerezza. Prima di sedersi tra gli scranni di Montecitorio, infatti, l'agguerrita Alessandra Mussolini aveva tentato con fortune alterne la carriera artistica.
Così, con un body bianco maliziosamente trasparente, i capelli gonfi come usavano al tempo e l'inconfondibile sguardo di famiglia, la giovane Alessandra appariva sulla copertina di Playboy.
E la didascalia recitava: "La grinta del nonno e il fascino della zia". Erano altri tempi. Infatti, non c'erano neppure i California Dream Men....
Kataweb.it

Mussolini contro le conigliette!!!

L'onorevole Mussolini è contraria alla presenza di Hugh Hefner e delle conigliette a Sanremo, ma negli archivi della rivista c'è anche la giovanissima Alessandra.

Paolo Bonolis ha annunciato, tra gli ospiti del suo Festival di Sanremo, il simbolo di Playboy, Hugh Hefner, irriducibile ottantaduenne "in vestaglia" accompagnato dalle sue conigliette.

Alessandra Mussolini, Presidente della Commissione Bicamerale per l'infanzia e segretario nazionale di Azione Sociale-PDL, commenta così l'annuncio fatto dal presentatore:

"Considero sconveniente la scelta della RAI di invitare a Sanremo le conigliette di Playboy. Visto il dibattito di queste ore su fatti drammatici, che hanno visto le donne come tragiche vittime, ritengo inopportuna e disattenta verso il mondo femminile la scelta operata dal servizio pubblico radiotelevisivo di far partecipare al Festival di Sanremo la "squadra" di Playboy.
Ma se la RAI non proprio ne puo' fare a meno e per non essere tacciata di bieco maschilismo, visto che anche noi donne paghiamo il canone, almeno invitasse anche i California Dream Men".

Eppure, andando a consultare gli archivi della celebre rivista, compare un'immagine che fa quasi tenerezza. Prima di sedersi tra gli scranni di Montecitorio, infatti, l'agguerrita Alessandra Mussolini aveva tentato con fortune alterne la carriera artistica.
Così, con un body bianco maliziosamente trasparente, i capelli gonfi come usavano al tempo e l'inconfondibile sguardo di famiglia, la giovane Alessandra appariva sulla copertina di Playboy.
E la didascalia recitava: "La grinta del nonno e il fascino della zia". Erano altri tempi. Infatti, non c'erano neppure i California Dream Men....
Kataweb.it

mercoledì 28 gennaio 2009

Di Pietro attacca Napolitano e la folla lo applaude.

A Roma una manifestazione "In difesa della legalità e per la Costituzione". Il leader Idv: "Il presidente si comporta poco da arbitro".

ROMA - In piazza contro la riforma della giustizia targata centrodestra e per difendere il procuratore di Salerno. Un migliaio di persone ha risposto all'appello dell'Associazione nazionale vittime di mafia, dell'Italia dei Valori e di una serie di organizzazioni e di personalità e sta partecipando al raduno in piazza Farnese a Roma "In difesa della legalità e per la Costituzione". E dalla piazza sono partiti fischi contro il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, quando è stato rimosso uno striscione sul quale era scritto "Napolitano dorme, l'Italia insorge".

Dal palco, Antonio Di Pietro ha stigmatizzato la rimozione dello striscione e si è rivolto direttamente al capo dello Stato: "Lei dovrebbe essere l'arbitro, a volte il suo giudizio ci appare poco da arbitro e poco da terzi. Noi la rispettiamo - ha aggiunto il leader dell'Idv - ma lo possiamo dire o no, rispettosamente, che non siamo d'accordo che si lasci passare il Lodo Alfano, che non siamo d'accordo nel vedere i terroristi che fanno i sapientoni mentre le vittime vengono dimenticate?".

"Il silenzio è mafioso, e per questo non voglio rimanere in silenzio", ha detto ancora Di Pietro, che poi si è di nuovo rivolto a Napolitano: "Dica che i mercanti devono andare fuori dal tempio, dal Parlamento e noi lo approveremo".

Al centro della protesta la sospensione, decisa dal Csm, del procuratore capo di Salerno Luigi Apicella, un provvedimento che, secondo un volantino diffuso dai promotori, sarebbe segnale di "grave ingerenza del potere politico nei confronti dell'autonomia della magistratura".

Tra i protagonisti della giornata, che si alternano sul palco allestito di fronte al palazzo dell'ambasciata francese, Salvatore Borsellino, Beppe Grillo, Marco Travaglio e Antonio Di Pietro. repubblica.it

Io sono d'accordo con Tonino. Un conto e' essere garante della Costituzione, del governo, dell'Italia, un conto e' calare le brache ai prepotenti e mafiosi. Ci siamo rotti che i furbetti vincano sempre.

Di Pietro attacca Napolitano e la folla lo applaude.

A Roma una manifestazione "In difesa della legalità e per la Costituzione". Il leader Idv: "Il presidente si comporta poco da arbitro".

ROMA - In piazza contro la riforma della giustizia targata centrodestra e per difendere il procuratore di Salerno. Un migliaio di persone ha risposto all'appello dell'Associazione nazionale vittime di mafia, dell'Italia dei Valori e di una serie di organizzazioni e di personalità e sta partecipando al raduno in piazza Farnese a Roma "In difesa della legalità e per la Costituzione". E dalla piazza sono partiti fischi contro il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, quando è stato rimosso uno striscione sul quale era scritto "Napolitano dorme, l'Italia insorge".

Dal palco, Antonio Di Pietro ha stigmatizzato la rimozione dello striscione e si è rivolto direttamente al capo dello Stato: "Lei dovrebbe essere l'arbitro, a volte il suo giudizio ci appare poco da arbitro e poco da terzi. Noi la rispettiamo - ha aggiunto il leader dell'Idv - ma lo possiamo dire o no, rispettosamente, che non siamo d'accordo che si lasci passare il Lodo Alfano, che non siamo d'accordo nel vedere i terroristi che fanno i sapientoni mentre le vittime vengono dimenticate?".

"Il silenzio è mafioso, e per questo non voglio rimanere in silenzio", ha detto ancora Di Pietro, che poi si è di nuovo rivolto a Napolitano: "Dica che i mercanti devono andare fuori dal tempio, dal Parlamento e noi lo approveremo".

Al centro della protesta la sospensione, decisa dal Csm, del procuratore capo di Salerno Luigi Apicella, un provvedimento che, secondo un volantino diffuso dai promotori, sarebbe segnale di "grave ingerenza del potere politico nei confronti dell'autonomia della magistratura".

Tra i protagonisti della giornata, che si alternano sul palco allestito di fronte al palazzo dell'ambasciata francese, Salvatore Borsellino, Beppe Grillo, Marco Travaglio e Antonio Di Pietro. repubblica.it

Io sono d'accordo con Tonino. Un conto e' essere garante della Costituzione, del governo, dell'Italia, un conto e' calare le brache ai prepotenti e mafiosi. Ci siamo rotti che i furbetti vincano sempre.

Ciao Mino!


Beniamino "Mino" Reitano
(Fiumara, 7 dicembre 1944 – Agrate Brianza, 27 gennaio 2009)

E' morto questa sera dopo una lunga malattia Mino Reitano. Il cantante, 64 anni, si è spento nella sua abitazione di Agrate Brianza, assistito dalla moglie Patrizia e dalla figlia Giuseppina Elena. Era malato da due anni, ed era stato sottoposto a un intervento chirurgico un anno e mezzo fa e, successivamente, nello scorso novembre. I funerali del cantante, che lascia anche un'altra figlia, Grazia Benedetta, si svolgeranno giovedì alle 15 nella chiesa di Agrate Brianza.

Reitano era nato a Fiumara, in provincia di Reggio Calabria, e si era trasferito giovanissimo in Germania. Proprio qui, in un locale di Amburgo, si era esibito sullo stesso palcoscenico insieme a un gruppo che all'epoca si chiamava Quarrymen e nel giro di pochi anni sarebbe famoso in tutto il mondo con il nome di Beatles. Nel 1966 il debutto al festival di Castrocaro, e l'anno successivo a Sanremo con una canzone scritta da Mogol e Lucio Battisti, Non prego per me. Nel '68 era arrivato al primo posto della hit parade italiana con una sua composizione, Avevo un cuore che ti amava tanto, seguito da un altro successo, Una chitarra cento illusioni. Nel 1971 aveva vinto un Disco per l'estate con Era il tempo delle more. Con quello che aveva guadagnato aveva comprato la tenuta in Brianza, dove ha vissuto fino alla fine assieme alle famiglie dei fratelli.

Per otto anni aveva partecipato a Canzonissima, la più importante manifestazione canora televisiva degli anni Settanta, arrivando sempre in finale e classificandosi ai primi posti. In quel periodo aveva scritto anche canzoni per Mina e Ornella Vanoni. Nel 1988 era tornato al Festival di Sanremo con la canzone Italia e aveva ottenuto il sesto posto. Sempre a Sanremo nel '90, aveva presentato Vorrei. In seguito aveva partecipato ad altri spettacoli televisivi e, nel '91, ancora a Sanremo con Ma ti sei chiesto mai. Dal '93 in poi tournée negli Stati Uniti, in Canada, in Australia e in altri Paesi.

In un'intervista all'Unità del '92 si era definito come "un ignorante che si è fatto da solo". "Mia moglie che ha studiato mi ha dato una mano. Ma ho capito che per riuscire a sopravvivere dovevo studiare. Ho fatto anche un corso di dizione per non far pesare troppo le mie origini calabresi", aveva aggiunto.

Pippo Baudo lo ricorda così: "Mino Reitano era un bravissimo ragazzo, ostinato, il classico emigrante con grande voglia di arrivare, esuberante, simpatico. Nonostante il finale tragico e la sofferenza che durava da parecchi anni, Mino è stato fortunato, perché ha avuto dalla vita quello che voleva, passando dall'anonimato della provincia meridionale ai palcoscenici più importanti del mondo dello spettacolo, del quale è diventato a pieno titolo un protagonista".

Parole molto affettuose per il cantante scomparso anche dal collega e amico Little Tony: "Ci siamo sentiti ogni settimana, io cercavo di incoraggiarlo in tutti i modi. Lui viveva la malattia con grande entusiasmo, mi diceva sempre che voleva fare un programma in cui io facevo Dean Martin e lui Frank Sinatra. L'anno scorso a Sanremo avrebbe voluto cantare in coppia con me, ma era già malato".

Affetto anche nelle parole di Massimo Ranieri: "Avrei dovuto chiamarlo proprio oggi - racconta - per me era come un fratello maggiore. Eravamo tutti e due del Sud e per lui provavo grande stima e un affetto sincero. Era la purezza in persona e questo colpiva il pubblico, quella sua bontà e modestia. Era partito dalla Calabria ed era andato in Germania per cantare le nostre canzoni. Mi mancherà molto". repubblica.it

Ciao Mino!


Beniamino "Mino" Reitano
(Fiumara, 7 dicembre 1944 – Agrate Brianza, 27 gennaio 2009)

E' morto questa sera dopo una lunga malattia Mino Reitano. Il cantante, 64 anni, si è spento nella sua abitazione di Agrate Brianza, assistito dalla moglie Patrizia e dalla figlia Giuseppina Elena. Era malato da due anni, ed era stato sottoposto a un intervento chirurgico un anno e mezzo fa e, successivamente, nello scorso novembre. I funerali del cantante, che lascia anche un'altra figlia, Grazia Benedetta, si svolgeranno giovedì alle 15 nella chiesa di Agrate Brianza.

Reitano era nato a Fiumara, in provincia di Reggio Calabria, e si era trasferito giovanissimo in Germania. Proprio qui, in un locale di Amburgo, si era esibito sullo stesso palcoscenico insieme a un gruppo che all'epoca si chiamava Quarrymen e nel giro di pochi anni sarebbe famoso in tutto il mondo con il nome di Beatles. Nel 1966 il debutto al festival di Castrocaro, e l'anno successivo a Sanremo con una canzone scritta da Mogol e Lucio Battisti, Non prego per me. Nel '68 era arrivato al primo posto della hit parade italiana con una sua composizione, Avevo un cuore che ti amava tanto, seguito da un altro successo, Una chitarra cento illusioni. Nel 1971 aveva vinto un Disco per l'estate con Era il tempo delle more. Con quello che aveva guadagnato aveva comprato la tenuta in Brianza, dove ha vissuto fino alla fine assieme alle famiglie dei fratelli.

Per otto anni aveva partecipato a Canzonissima, la più importante manifestazione canora televisiva degli anni Settanta, arrivando sempre in finale e classificandosi ai primi posti. In quel periodo aveva scritto anche canzoni per Mina e Ornella Vanoni. Nel 1988 era tornato al Festival di Sanremo con la canzone Italia e aveva ottenuto il sesto posto. Sempre a Sanremo nel '90, aveva presentato Vorrei. In seguito aveva partecipato ad altri spettacoli televisivi e, nel '91, ancora a Sanremo con Ma ti sei chiesto mai. Dal '93 in poi tournée negli Stati Uniti, in Canada, in Australia e in altri Paesi.

In un'intervista all'Unità del '92 si era definito come "un ignorante che si è fatto da solo". "Mia moglie che ha studiato mi ha dato una mano. Ma ho capito che per riuscire a sopravvivere dovevo studiare. Ho fatto anche un corso di dizione per non far pesare troppo le mie origini calabresi", aveva aggiunto.

Pippo Baudo lo ricorda così: "Mino Reitano era un bravissimo ragazzo, ostinato, il classico emigrante con grande voglia di arrivare, esuberante, simpatico. Nonostante il finale tragico e la sofferenza che durava da parecchi anni, Mino è stato fortunato, perché ha avuto dalla vita quello che voleva, passando dall'anonimato della provincia meridionale ai palcoscenici più importanti del mondo dello spettacolo, del quale è diventato a pieno titolo un protagonista".

Parole molto affettuose per il cantante scomparso anche dal collega e amico Little Tony: "Ci siamo sentiti ogni settimana, io cercavo di incoraggiarlo in tutti i modi. Lui viveva la malattia con grande entusiasmo, mi diceva sempre che voleva fare un programma in cui io facevo Dean Martin e lui Frank Sinatra. L'anno scorso a Sanremo avrebbe voluto cantare in coppia con me, ma era già malato".

Affetto anche nelle parole di Massimo Ranieri: "Avrei dovuto chiamarlo proprio oggi - racconta - per me era come un fratello maggiore. Eravamo tutti e due del Sud e per lui provavo grande stima e un affetto sincero. Era la purezza in persona e questo colpiva il pubblico, quella sua bontà e modestia. Era partito dalla Calabria ed era andato in Germania per cantare le nostre canzoni. Mi mancherà molto". repubblica.it

martedì 27 gennaio 2009

Il Negazionismo Dell' Olocausto

La definizione di negazionismo dell'Olocausto, o revisionismo dell'Olocausto, si applica ad un insieme di posizioni esprimenti dubbi circa la storia dell'Olocausto; secondo tali posizioni il genocidio degli ebrei da parte della Germania nazista non sarebbe mai avvenuto, mentre il "mito" dell'Olocausto non sarebbe altro che una gigantesca messinscena, funzionale alla demonizzazione della Germania nazista, alle politiche sotterraneamente perseguite dai circoli ebraici mondiali, alla creazione e alla difesa dello Stato d'Israele.

I sostenitori di queste teorie si descrivono in genere come persone che chiedono prove e come "storici revisionisti", ossia che pretendono di revisionare gli studi attuali, che essi chiamano spregiativamente in vari e coloriti modi, quali "olocaustomania", "menzogna olocaustica", "sacra vulgata olocaustica". L'uso del termine "revisionismo" viene contestato dalla comunità scientifica, che vi vede un tentativo di occultare dietro un termine dal legittimo uso accademico (revisionismo storiografico) un'operazione di minimizzazione e negazione di fatti acquisiti. Sono state quindi coniate delle espressioni che fanno invece leva sulla parola "negazione", rilevando come lo scopo sia unicamente quello di "negare" la veridicità storica della Shoah: nei paesi di lingua francese si utilizza quindi la parola "Négationnisme", nei paesi di lingua inglese "Holocaust denial" (dal verbo "to deny", che significa "negare"), nei paesi di lingua tedesca "Holocaustleugnung" (dal verbo "leugnen", che significa "negare", ma anche "mentire"), nei paesi di lingua spagnola "Negacionismo del Holocausto", nei paesi di lingua portoghese "Negação do Holocausto". Wikipedia

Ed a proposito di negazionismo, oggi Gianfranco Fini, leader di AN, ha detto:

C'è il dovere di indignarsi e non minimizzare quando rieccheggiano teorie negazioniste sempre infami e ancor di più se arrivano da chi ha un incarico religioso". Gianfranco Fini, nel suo discorso per il convegno a Montecitorio sulla Shoah, entra con nettezza nella polemica legata alle parole del vescovo lefebvriano Williamson. Quelle tesi negazioniste che hanno fatto infuriare la comunità ebraica, che aveva chiamato in causa il Vaticano che aveva incluso Williamson nella lista dei vescovi riabilitati da Benedetto XVI. repubblica.it

Il Presidente della Repubblica Italiana esorta:


Non abbassare la guardia contro il riprodursi del "virus dell'antisemitismo" e di "nuove speculazioni e aggressive campagne contro gli ebrei e contro lo Stato ebraico", proprio nel momento in cui "l'operato del governo di Israele può risultare controverso ed essere legittimamente discusso" dopo l'offensiva militare nella Striscia di Gaza. Durante le celebrazioni al Quirinale, il messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è suonato come un monito, che è andato a unirsi alle parole pronunciate nel pomeriggio dal presidente della Camera. "Le teorie negazioniste sono sempre infami, ma lo sono ancor di più se sostenute da chi ha l'incarico religioso", ha detto più tardi Gianfranco Fini, a proposito della revoca della scomunica per il vescovo Richard Williamson, che ha negato l'esistenza delle camere a gas. repubblica.it

E come al solito, chi fa la figura da pirla e' il Vaticano.

Il Negazionismo Dell' Olocausto

La definizione di negazionismo dell'Olocausto, o revisionismo dell'Olocausto, si applica ad un insieme di posizioni esprimenti dubbi circa la storia dell'Olocausto; secondo tali posizioni il genocidio degli ebrei da parte della Germania nazista non sarebbe mai avvenuto, mentre il "mito" dell'Olocausto non sarebbe altro che una gigantesca messinscena, funzionale alla demonizzazione della Germania nazista, alle politiche sotterraneamente perseguite dai circoli ebraici mondiali, alla creazione e alla difesa dello Stato d'Israele.

I sostenitori di queste teorie si descrivono in genere come persone che chiedono prove e come "storici revisionisti", ossia che pretendono di revisionare gli studi attuali, che essi chiamano spregiativamente in vari e coloriti modi, quali "olocaustomania", "menzogna olocaustica", "sacra vulgata olocaustica". L'uso del termine "revisionismo" viene contestato dalla comunità scientifica, che vi vede un tentativo di occultare dietro un termine dal legittimo uso accademico (revisionismo storiografico) un'operazione di minimizzazione e negazione di fatti acquisiti. Sono state quindi coniate delle espressioni che fanno invece leva sulla parola "negazione", rilevando come lo scopo sia unicamente quello di "negare" la veridicità storica della Shoah: nei paesi di lingua francese si utilizza quindi la parola "Négationnisme", nei paesi di lingua inglese "Holocaust denial" (dal verbo "to deny", che significa "negare"), nei paesi di lingua tedesca "Holocaustleugnung" (dal verbo "leugnen", che significa "negare", ma anche "mentire"), nei paesi di lingua spagnola "Negacionismo del Holocausto", nei paesi di lingua portoghese "Negação do Holocausto". Wikipedia

Ed a proposito di negazionismo, oggi Gianfranco Fini, leader di AN, ha detto:

C'è il dovere di indignarsi e non minimizzare quando rieccheggiano teorie negazioniste sempre infami e ancor di più se arrivano da chi ha un incarico religioso". Gianfranco Fini, nel suo discorso per il convegno a Montecitorio sulla Shoah, entra con nettezza nella polemica legata alle parole del vescovo lefebvriano Williamson. Quelle tesi negazioniste che hanno fatto infuriare la comunità ebraica, che aveva chiamato in causa il Vaticano che aveva incluso Williamson nella lista dei vescovi riabilitati da Benedetto XVI. repubblica.it

Il Presidente della Repubblica Italiana esorta:


Non abbassare la guardia contro il riprodursi del "virus dell'antisemitismo" e di "nuove speculazioni e aggressive campagne contro gli ebrei e contro lo Stato ebraico", proprio nel momento in cui "l'operato del governo di Israele può risultare controverso ed essere legittimamente discusso" dopo l'offensiva militare nella Striscia di Gaza. Durante le celebrazioni al Quirinale, il messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è suonato come un monito, che è andato a unirsi alle parole pronunciate nel pomeriggio dal presidente della Camera. "Le teorie negazioniste sono sempre infami, ma lo sono ancor di più se sostenute da chi ha l'incarico religioso", ha detto più tardi Gianfranco Fini, a proposito della revoca della scomunica per il vescovo Richard Williamson, che ha negato l'esistenza delle camere a gas. repubblica.it

E come al solito, chi fa la figura da pirla e' il Vaticano.

venerdì 23 gennaio 2009

Berlusconi e le barzellette sugli ebrei...

Questa me l'ero proprio persa, complimenti Silvio, ottimo comportamento per un capo di stato! Che idiota, che tristezza...

"L'ultima gaffe di Silvio Berlusconi, sul delicato tema degli ebrei e dei campi di concentramento nazista, risale a sabato scorso. Parlando ai suoi sostenitori, a Nuoro, durante un comizio per il candidato del Pdl alla presidenza della Regione Sardegna, il premier ha raccontato, tra gli applausi dei presenti, una barzelletta su un kapò che dava una comunicazione ai prigionieri di un lager nazista. Un commento che per l'Aned e la Fondazione memoria della deportazione non solo "non fa ridere", ma "fa pena, tanto più alla vigilia del giorno della Memoria". Nel luglio del 2003, invece, nella sede dell'Europarlamento, sempre Berlusconi, parlando dell'europarlamentare tedesco Martin Schulz (Spd), lo definì perfetto per il ruolo di kapò in un film sui lager nazisti." repubblica.it

Berlusconi e le barzellette sugli ebrei...

Questa me l'ero proprio persa, complimenti Silvio, ottimo comportamento per un capo di stato! Che idiota, che tristezza...

"L'ultima gaffe di Silvio Berlusconi, sul delicato tema degli ebrei e dei campi di concentramento nazista, risale a sabato scorso. Parlando ai suoi sostenitori, a Nuoro, durante un comizio per il candidato del Pdl alla presidenza della Regione Sardegna, il premier ha raccontato, tra gli applausi dei presenti, una barzelletta su un kapò che dava una comunicazione ai prigionieri di un lager nazista. Un commento che per l'Aned e la Fondazione memoria della deportazione non solo "non fa ridere", ma "fa pena, tanto più alla vigilia del giorno della Memoria". Nel luglio del 2003, invece, nella sede dell'Europarlamento, sempre Berlusconi, parlando dell'europarlamentare tedesco Martin Schulz (Spd), lo definì perfetto per il ruolo di kapò in un film sui lager nazisti." repubblica.it

martedì 20 gennaio 2009

Stop ai viaggi nei paesi a rischio, chi va paga le spese di soccorso.

Rapimenti, pirati, balordi. Il viaggio nei paesi a rischio che piace al turista spericolato ha i suoi costi, e se l'avventura finisce male sarà lui a dover pagare le spese dei soccorsi. La proposta l'ha fatta Francesco Rutelli in qualità di presidente del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza) al ministro degli Esteri Franco Frattini. Prime reazioni positive. Ma se ne discuterà in maniera più approfondita a fine mese, il 28, in un'audizione del capo della Farnesina a Palazzo San Macuto.
Viaggiare è sempre più facile, il mondo più complicato. Il turista fai-da-te che sceglie il pericolo non può contare sul risarcimento della collettività. È questa l'idea che ha mosso Rutelli, oltre quella di ribadire che lo stato non paga i riscatti: "Non far gravare sui contribuenti i costi derivanti da comportamenti irresponsabili". Anche se, come è successo a Claudio Chiodi, rapito in Niger insieme a un gruppo di connazionali nel 2006, "le trattative le gestì la Fondazione Gheddafi e non risulta che sia stato pagato un riscatto, ma già allora la Farnesina ci disse che qualsiasi costo ci sarebbe stato addebitato". repubblica.it

Io ci metterei pure dentro quelli che vanno a fare alpinismo e poi devono essere soccorsi...

Stop ai viaggi nei paesi a rischio, chi va paga le spese di soccorso.

Rapimenti, pirati, balordi. Il viaggio nei paesi a rischio che piace al turista spericolato ha i suoi costi, e se l'avventura finisce male sarà lui a dover pagare le spese dei soccorsi. La proposta l'ha fatta Francesco Rutelli in qualità di presidente del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza) al ministro degli Esteri Franco Frattini. Prime reazioni positive. Ma se ne discuterà in maniera più approfondita a fine mese, il 28, in un'audizione del capo della Farnesina a Palazzo San Macuto.
Viaggiare è sempre più facile, il mondo più complicato. Il turista fai-da-te che sceglie il pericolo non può contare sul risarcimento della collettività. È questa l'idea che ha mosso Rutelli, oltre quella di ribadire che lo stato non paga i riscatti: "Non far gravare sui contribuenti i costi derivanti da comportamenti irresponsabili". Anche se, come è successo a Claudio Chiodi, rapito in Niger insieme a un gruppo di connazionali nel 2006, "le trattative le gestì la Fondazione Gheddafi e non risulta che sia stato pagato un riscatto, ma già allora la Farnesina ci disse che qualsiasi costo ci sarebbe stato addebitato". repubblica.it

Io ci metterei pure dentro quelli che vanno a fare alpinismo e poi devono essere soccorsi...

sabato 17 gennaio 2009

Cri Cri

Cri Cri

venerdì 16 gennaio 2009

Italy, Where Being a Showgirl Is Preferred to Leadership (or a Path to It)

Berlusconi's Influence Where Relatively Few Women Work, Never Mind Run Big Businesses

* Even though women are the majority of university students, showgirls are the top role models for young women in Italy, opinion surveys show.

* And the minister of equal opportunity, Mara Carfagna, is a former showgirl as well as a 1997 Miss Italy contestant.

* Carfagna, as well as several other showgirls-turned-politicians, was promoted by Prime Minister Silvio Berlusconi, who made his fortune promoting TV shows that often featured showgirls or similar titillating material.

* All this in the country with the lowest female labor participation in the EU.

* Only 2% of top management positions in Italy are held by women.

* The Berlusconi TV model is widely seen as having shaped Italy’s contemporary society, and the journalist and former TV news anchor Lilli Gruber told NPR that feminism and solidarity among women are out of fashion.

Fonte: Women-Omics

Come dargli torto?

Italy, Where Being a Showgirl Is Preferred to Leadership (or a Path to It)

Berlusconi's Influence Where Relatively Few Women Work, Never Mind Run Big Businesses

* Even though women are the majority of university students, showgirls are the top role models for young women in Italy, opinion surveys show.

* And the minister of equal opportunity, Mara Carfagna, is a former showgirl as well as a 1997 Miss Italy contestant.

* Carfagna, as well as several other showgirls-turned-politicians, was promoted by Prime Minister Silvio Berlusconi, who made his fortune promoting TV shows that often featured showgirls or similar titillating material.

* All this in the country with the lowest female labor participation in the EU.

* Only 2% of top management positions in Italy are held by women.

* The Berlusconi TV model is widely seen as having shaped Italy’s contemporary society, and the journalist and former TV news anchor Lilli Gruber told NPR that feminism and solidarity among women are out of fashion.

Fonte: Women-Omics

Come dargli torto?

giovedì 15 gennaio 2009

La grande beffa della social card, una su tre è senza soldi!

"Avevo il Dixan in mano, anche una confezione di orzo e una scatola di tonno ma mi è venuto un presentimento: vuoi vedere che non funziona? Allora ho preso la tessera e ho chiesto alla commessa di digitare i numeri, io non vedo bene. Non era stata caricata. Avevo i soldi stretti nell'altra mano, già tutti contati, e glieli ho dati e così è finita. Non l'ho più usata". Maria Pia, 67 anni, è fuggita via dal supermercato di Viareggio rossa in viso, e meno male che non c'era nessuno in fila. Comunque in quel supermercato non ci tornerà più.

Lusy Montemarian non ha pagato, anzi è scoppiata in un pianto dirotto quando le hanno comunicato, come fa il medico alla famiglia del congiunto morente, che non ce l'aveva fatta. Un pianto raccolto da una microtelecamera di "Mi manda Raitre" e unito ad altri pietosi casi. Un mattone sull'altro, e un altro ancora. Alla fine si edifica questo incredibile muro della vergogna che attraversa la penisola e la trafigge senza colpa.

La Social Card, il circuito Mastercard. Protagonisti di una favola. Una strisciata e via. La pensionata indigente che alla cassa del panificio, come la donna chic di via Condotti, apre il borsello, non tocca i soldi sporchi, ma sfila la carta di credito. Un secondo magnetico. Se la carta è piena. Se è vuota - e lo sono un terzo delle circa 500 mila distribuite - la pensionata deve restituire il pane e ritirare l'umiliazione pubblica.

Fonte Repubblica.it

La grande beffa della social card, una su tre è senza soldi!

"Avevo il Dixan in mano, anche una confezione di orzo e una scatola di tonno ma mi è venuto un presentimento: vuoi vedere che non funziona? Allora ho preso la tessera e ho chiesto alla commessa di digitare i numeri, io non vedo bene. Non era stata caricata. Avevo i soldi stretti nell'altra mano, già tutti contati, e glieli ho dati e così è finita. Non l'ho più usata". Maria Pia, 67 anni, è fuggita via dal supermercato di Viareggio rossa in viso, e meno male che non c'era nessuno in fila. Comunque in quel supermercato non ci tornerà più.

Lusy Montemarian non ha pagato, anzi è scoppiata in un pianto dirotto quando le hanno comunicato, come fa il medico alla famiglia del congiunto morente, che non ce l'aveva fatta. Un pianto raccolto da una microtelecamera di "Mi manda Raitre" e unito ad altri pietosi casi. Un mattone sull'altro, e un altro ancora. Alla fine si edifica questo incredibile muro della vergogna che attraversa la penisola e la trafigge senza colpa.

La Social Card, il circuito Mastercard. Protagonisti di una favola. Una strisciata e via. La pensionata indigente che alla cassa del panificio, come la donna chic di via Condotti, apre il borsello, non tocca i soldi sporchi, ma sfila la carta di credito. Un secondo magnetico. Se la carta è piena. Se è vuota - e lo sono un terzo delle circa 500 mila distribuite - la pensionata deve restituire il pane e ritirare l'umiliazione pubblica.

Fonte Repubblica.it

mercoledì 14 gennaio 2009

La bufala del ghiaccio in ripresa

La notizia, ripresa oltre che dai blog di mezzo mondo anche da giornali nazionali e agenzie di stampa, suonava più o meno così: a fine 2008, dopo la seconda peggiore perdita estiva di sempre (la peggiore fu nel 2007), il ghiaccio marino del Polo Nord ha conosciuto una ripresa vigorosa, tornando nientemeno che ai livelli del 1979. Dato che veniva attribuito alle misurazioni dell'autorovolissimo William Chapman dell'Università dell'Illinois e assolutamente incoraggiante rispetto ai timori di scioglimento totale dei ghiacci estivi nel volgere di pochi anni lanciato appena pochi mesi prima. Le cose in realtà non stanno esattamente così. Innanzitutto non si trattava di uno studio di Chapman, ma di una valutazione (basta su dati raccolti dall'Università dell'Illinois) di un blogger, Michael Asher, che si limitava a chiedere allo scienziato dell'Illinois un commento nel quale lo studioso spiegava che effettivamente un recupero c'era stato e poteva essere attribuito a una particolare circolazione dei venti gelidi. Ma tanto è bastato a mettere in moto la macchina negazionista. Così alla fine Chapman è dovuto intervenire per mettere fine all'equivoco con una nota ufficiale pubblicata sul sito dell'Università. Innanzitutto, fa chiarezza lo studioso della criosfera, il dato comparativo non si riferisce ai ghiacci marini artici ma al valore globale che si ottiene sommando quelli di Polo Nord e Polo Sud, con i primi che rispetto al 1979 si riducono di quasi un milione di chilometri quadrati e i secondi che avanzano di circa 0,5 milioni. "Un dato - precisa - poco indicativo rispetto alle valutazioni sul riscaldamento globale in quanto la maggior parte dei modelli sulle previsioni degli effetti dei gas serra sulla criosfera prevedono gli effetti maggiori sull'estensione estiva dell'artico e i dati registrati sono in linea con queste previsioni", mentre alcuni studi sottolineano che "uno degli effetti collaterali del riscaldamento globale può essere proprio un momentaneo incremento nell'estensione dei ghiacci antartici".

Fonte repubblica.it

La bufala del ghiaccio in ripresa

La notizia, ripresa oltre che dai blog di mezzo mondo anche da giornali nazionali e agenzie di stampa, suonava più o meno così: a fine 2008, dopo la seconda peggiore perdita estiva di sempre (la peggiore fu nel 2007), il ghiaccio marino del Polo Nord ha conosciuto una ripresa vigorosa, tornando nientemeno che ai livelli del 1979. Dato che veniva attribuito alle misurazioni dell'autorovolissimo William Chapman dell'Università dell'Illinois e assolutamente incoraggiante rispetto ai timori di scioglimento totale dei ghiacci estivi nel volgere di pochi anni lanciato appena pochi mesi prima. Le cose in realtà non stanno esattamente così. Innanzitutto non si trattava di uno studio di Chapman, ma di una valutazione (basta su dati raccolti dall'Università dell'Illinois) di un blogger, Michael Asher, che si limitava a chiedere allo scienziato dell'Illinois un commento nel quale lo studioso spiegava che effettivamente un recupero c'era stato e poteva essere attribuito a una particolare circolazione dei venti gelidi. Ma tanto è bastato a mettere in moto la macchina negazionista. Così alla fine Chapman è dovuto intervenire per mettere fine all'equivoco con una nota ufficiale pubblicata sul sito dell'Università. Innanzitutto, fa chiarezza lo studioso della criosfera, il dato comparativo non si riferisce ai ghiacci marini artici ma al valore globale che si ottiene sommando quelli di Polo Nord e Polo Sud, con i primi che rispetto al 1979 si riducono di quasi un milione di chilometri quadrati e i secondi che avanzano di circa 0,5 milioni. "Un dato - precisa - poco indicativo rispetto alle valutazioni sul riscaldamento globale in quanto la maggior parte dei modelli sulle previsioni degli effetti dei gas serra sulla criosfera prevedono gli effetti maggiori sull'estensione estiva dell'artico e i dati registrati sono in linea con queste previsioni", mentre alcuni studi sottolineano che "uno degli effetti collaterali del riscaldamento globale può essere proprio un momentaneo incremento nell'estensione dei ghiacci antartici".

Fonte repubblica.it

Le parole più cercate!

Dal contatore Shinystat ho preso l'elenco della parole più utilizzate per raggiungere il mio sito tramite i motori di ricerca per il mese di dicembre 2008!
Questa volta non vince più Michelle Hunziker, ma la ricerca di Vanessa Incontrada senza veli!

treni, vanessa incontrada nuda, where is wally, estiqaatsi, spears, hot chip the warning, aforismi rugby, michela vittoria brambilla, distributori metano germania, mary jane girls, lennart green, andrea pancotti, frasi sul rugby, coperta con maniche, metano in germania, meade mysky, metano germania, rigo musicale, coperta con le maniche, pancotti, the warning hot chip, frasi rugby, oscar wilde rugby, treno alta velocità, bunet piemontese, grande capo estiqaatsi, casco daft punk, eleonora berlusconi, eko kiwi, incontrada nuda, mirò, pentagramma vuoto, stefano frosi, where is wally?, daft punk console , fiorella ceccacci rubino, maddalena corvaglia, mara carfagna, aurora ramazzotti, berlusconi, caterina guzzanti, fiorella ceccacci, hot chip warning, treni alta velocita, treni italiani, vittoria brambilla, 610 podcast, adattatore ngv1, aforismi sul rugby, bergamasco, caschi daft punk, coperta maniche, distributori metano in germania, foto treni, treni alta velocità, trova wally, valeria marini, www.guitarhero.it, britney spears nuda, consolle daft punk, fiat punto classic natural power, figli britney spears, fiorella rubino, gruss gott, marco daniele clarke, marco paolini rugby, marina ripa di meana, mauro bergamasco, motorpsycho let them , ngv1, pene gatto, righi musicali vuoti, rugby aforismi, spartiti vuoti, spartito vuoto, visitare cinecittà, vrbe, britney spears brutta, coppa rugby, daft punk consolle, eko kiwi special, fiat punto, foto spears, gatti grassi, hot chip - the warning, michela vittoria, motorpsycho, motorpsycho let them eat cake, pancotti auto, pdi metano germania, poi metano germania, porta graciela, punto classic natural power, puttanone, sesta vertebra, spartiti musicali vuoti, spartito musicale vuoto, treni ad alta velocita, treni italia, treno ad alta velocità, treno alta velocita, michela vittoria brambilla, ...

Le parole più cercate!

Dal contatore Shinystat ho preso l'elenco della parole più utilizzate per raggiungere il mio sito tramite i motori di ricerca per il mese di dicembre 2008!
Questa volta non vince più Michelle Hunziker, ma la ricerca di Vanessa Incontrada senza veli!

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Il testamento biologico

Il testamento biologico (detto anche: testamento di vita, dichiarazione anticipata di trattamento) è l'espressione della volontà da parte di una persona (testatore), fornita in condizioni di lucidità mentale, in merito alle terapie che intende o non intende accettare nell'eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte (consenso informato) per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, malattie che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione. [wikipedia]

La questione del testamento biologico accelera. A breve, nonostante le divisioni che agitano, trasversalmente, gli schieramenti, il Pdl porterà in commissione Sanità al Senato un testo unificato, mentre venerdì il Pd si riunirà in un seminario per tentare di stabilire una linea unitaria in vista dell'accelerazione parlamentare. Il tutto mentre l'appello per una legge sul testamento biologico, lanciato dal senatore del Pd Ignazio Marino raggiunge le 50mila adesioni e si continua a firmare sul sito dell'appello. [repubblica.it]

Se volete anche voi firmare l'appello su internet, andare al sito http://testamentobiologico.ilcannocchiale.it/

Il testamento biologico

Il testamento biologico (detto anche: testamento di vita, dichiarazione anticipata di trattamento) è l'espressione della volontà da parte di una persona (testatore), fornita in condizioni di lucidità mentale, in merito alle terapie che intende o non intende accettare nell'eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte (consenso informato) per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, malattie che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione. [wikipedia]

La questione del testamento biologico accelera. A breve, nonostante le divisioni che agitano, trasversalmente, gli schieramenti, il Pdl porterà in commissione Sanità al Senato un testo unificato, mentre venerdì il Pd si riunirà in un seminario per tentare di stabilire una linea unitaria in vista dell'accelerazione parlamentare. Il tutto mentre l'appello per una legge sul testamento biologico, lanciato dal senatore del Pd Ignazio Marino raggiunge le 50mila adesioni e si continua a firmare sul sito dell'appello. [repubblica.it]

Se volete anche voi firmare l'appello su internet, andare al sito http://testamentobiologico.ilcannocchiale.it/

Evasione, il Fisco multa Valentino, sanzioni per Tozzi e Little Tony

ROMA - Altri volti noti nel mirino del Fisco. Questa volta toccherebbe a Valentino, Umberto Tozzi e Little Tony. Il settimanale Diva e donna ha rivelato che l'Agenzia delle Finanze del Lazio contesta allo stilista la residenza a Londra come fittizia e gli ha notificato una multa di 33 milioni di euro. I controlli dell'agenzia delle Entrate per i due cantanti riguarderebbero la residenza all'estero, Montecarlo per Tozzi e San Marino per Little Tony.

Secondo Diva e donna, la multa notificata a Valentino comprende imposte, sanzioni e interessi e nella questione sarebbe coinvolto anche il socio del designer, Giancarlo Giammetti, per cui si parla di una cifra di 22 milioni. Finora dall'entourage dello stilista non sono arrivate né smentite né conferme.

I funzionari del fisco avrebbero invece contestato a Tozzi una presunta evasione che, con le sanzioni e gli interessi, arriva a una somma di 3,4 milioni di euro. Per Little Tony, nome d'arte di Antonio Ciacci, l'importo sarebbe minore, circa 250mila euro, più altri 100mila comminati ad una società a lui riconducibile.

Il cantante di "Cuore matto" ha immediatamente chiarito, però, di essere "cittadino della Repubblica di San Marino da sette generazioni, quello che il Fisco mi contesta è di risiedere più di 180 giorni l'anno in Italia". Poi la precisazione: "Devo pagare una multa di 160 mila euro relativa agli ultimi cinque anni, per non aver aperto la partita Iva, pagato l'Irap e la tasse regionali". Mentre per quanto riguarda l'altro accertamento, il cantante assicura che la società appartiene a suo fratello. (13 gennaio 2009)

repubblica.it

Evasione, il Fisco multa Valentino, sanzioni per Tozzi e Little Tony

ROMA - Altri volti noti nel mirino del Fisco. Questa volta toccherebbe a Valentino, Umberto Tozzi e Little Tony. Il settimanale Diva e donna ha rivelato che l'Agenzia delle Finanze del Lazio contesta allo stilista la residenza a Londra come fittizia e gli ha notificato una multa di 33 milioni di euro. I controlli dell'agenzia delle Entrate per i due cantanti riguarderebbero la residenza all'estero, Montecarlo per Tozzi e San Marino per Little Tony.

Secondo Diva e donna, la multa notificata a Valentino comprende imposte, sanzioni e interessi e nella questione sarebbe coinvolto anche il socio del designer, Giancarlo Giammetti, per cui si parla di una cifra di 22 milioni. Finora dall'entourage dello stilista non sono arrivate né smentite né conferme.

I funzionari del fisco avrebbero invece contestato a Tozzi una presunta evasione che, con le sanzioni e gli interessi, arriva a una somma di 3,4 milioni di euro. Per Little Tony, nome d'arte di Antonio Ciacci, l'importo sarebbe minore, circa 250mila euro, più altri 100mila comminati ad una società a lui riconducibile.

Il cantante di "Cuore matto" ha immediatamente chiarito, però, di essere "cittadino della Repubblica di San Marino da sette generazioni, quello che il Fisco mi contesta è di risiedere più di 180 giorni l'anno in Italia". Poi la precisazione: "Devo pagare una multa di 160 mila euro relativa agli ultimi cinque anni, per non aver aperto la partita Iva, pagato l'Irap e la tasse regionali". Mentre per quanto riguarda l'altro accertamento, il cantante assicura che la società appartiene a suo fratello. (13 gennaio 2009)

repubblica.it

venerdì 9 gennaio 2009

I am the master of the C.L.I.T.!

Jay: I am the master of the C.L.I.T. Remember this fucking face. Whenever you see C.L.I.T., you'll see this fucking face. I make that shit work. It does whatever the fuck I tell it to. No one rules the C.L.I.T like me. Not this little fuck
[referring to Silent Bob]
Jay: , none of you little fucks out there. I AM THE C.L.I.T. COMMANDER! Remember that, commander of all C.L.I.T.s! When it comes down to business, this is what I do. I pinch it like this. OOH you little fuck. Then I rub my nose with it.

Dal film Jay and Silent Bob Strike Back

Anche io sono a favore della "Coalition for the Liberation of Itinerant Tree-Dwellers" (coalizione per la liberazione degli abitanti itineranti degli alberi) un movimento che si batte per fare si che non ci siano piu' scimmie e primati in cattività! Povere scimmie!

I am the master of the C.L.I.T.!

Jay: I am the master of the C.L.I.T. Remember this fucking face. Whenever you see C.L.I.T., you'll see this fucking face. I make that shit work. It does whatever the fuck I tell it to. No one rules the C.L.I.T like me. Not this little fuck
[referring to Silent Bob]
Jay: , none of you little fucks out there. I AM THE C.L.I.T. COMMANDER! Remember that, commander of all C.L.I.T.s! When it comes down to business, this is what I do. I pinch it like this. OOH you little fuck. Then I rub my nose with it.

Dal film Jay and Silent Bob Strike Back

Anche io sono a favore della "Coalition for the Liberation of Itinerant Tree-Dwellers" (coalizione per la liberazione degli abitanti itineranti degli alberi) un movimento che si batte per fare si che non ci siano piu' scimmie e primati in cattività! Povere scimmie!

Salvate lo spazzaneve!

Devo ammettere che vedere un camion / spazzaneve in un fosso mi ha un po' impensierito. La scorsa nevicata ho incrociato sulla corsia opposta uno spazzaneve ed andava decisamente veloce, ad un certo punto ha sbandato e quasi mi centrava.
E' in questa posizione dal 7 Gennaio.

Salvate lo spazzaneve!

Devo ammettere che vedere un camion / spazzaneve in un fosso mi ha un po' impensierito. La scorsa nevicata ho incrociato sulla corsia opposta uno spazzaneve ed andava decisamente veloce, ad un certo punto ha sbandato e quasi mi centrava.
E' in questa posizione dal 7 Gennaio.

giovedì 8 gennaio 2009

"Nessun riconoscimento ai repubblichini, erano e restano nemici dello Stato"

ROMA - "Che vuole che le dica, la situazione è difficile ma bisogna fare di tutto per far sapere come stanno realmente le cose. Chiarire a chi non l'ha vissuto cosa è stato quel periodo storico". Giuliano Vassalli, presidente emerito della Corte Costituzionale, classe 1915, è amareggiato ma non rassegnato. A lui, arrestato e torturato durante il fascismo, il nuovo tentativo di "equiparare" per legge partigiani, deportati e militari ai repubblichini di Salò, proprio non piace.

Per farlo il Pdl ha presentato una proposta che ha come primo firmatario Lucio Barani del Nuovo Psi (schierato con il centrodestra). Un disegno di legge, il numero 1360, con il quale la maggioranza pretende di istituire l'Ordine del Tricolore, con tanto di assegno vitalizio. Assegnandolo indistintamente sia ai partigiani, sia "ai combattenti che ritennero onorevole la scelta a difesa del regime ferito e languente e aderirono a Salò". Un testo che l'Anpi bolla come "l'ennesimo tentativo della destra di sovvertire la Storia d'Italia e le radici stesse della Repubblica".

Presidente Vassalli un'operazione analoga fu tentata anche nelle precedenti legislature, ma venne respinta. Adesso il tentativo riprende vigore. Perché è contrario?
"Perché non si può riconoscere che ci sia stata una continuità dello Stato anche dopo l'8 settembre e non si può riconoscere a chi l'ha combattuto il titolo di combattente. La Cassazione è chiara in merito. Tutte quelle pronunce sono concordi nel definire i repubblichini come nemici".

Lo scorso 2 giugno il ministro della Difesa Ignazio Larussa chiese di accumunare i morti "di entrambe le parti". I firmatari parlano di "un progetto coerente con la cultura di pace della nuova Italia".
"Ma cosa vogliono ancora? Hanno avuto tutto, l'amnistia di Togliatti, la legittimazione democratica immediata, l'Msi in Parlamento, adesso sono al potere. Eppure vanno avanti, incuranti del fatto che non esiste paese in Europa dove i collaborazionisti del nazismo sono premiati".

La formulazione del testo apre la porta anche alla legittimazione a tutti coloro che "facevano parte delle formazioni che facevano riferimento alla Rsi". Non solo dunque agli appartenenti delle 4 divisioni dell'esercito ma anche a chi faceva parte delle "brigate nere".
"E' vero ma non c'è spazio sottilizzare troppo. Lo status di combattente non va riconosciuto a nessuno di coloro che fecero parte della Rsi. Bisogna dire no e non solo per ragioni politiche ma anche dal punto di vista costituzionale".

Martedi 13 gennaio alle 16, Giuliano Vassalli interverrà all'iniziativa organizzata dall'Anpi dal titolo "Totalitarismo e democrazia, occorre rispettare la lezione della storia". Nell'incontro, che si terrà nella sala del Cenacolo della Camera dei Deputati (vicolo Valdina 3/a), si parlerà della proposta di legge 1360. Intervengono, tra gli altri, lo storico Claudio Pavone, il vicepresidente dell'Anpi Raimondi Ricci e la presidente della commissione difesa della Camera Marina Sereni. [repubblica.it]

"Nessun riconoscimento ai repubblichini, erano e restano nemici dello Stato"

ROMA - "Che vuole che le dica, la situazione è difficile ma bisogna fare di tutto per far sapere come stanno realmente le cose. Chiarire a chi non l'ha vissuto cosa è stato quel periodo storico". Giuliano Vassalli, presidente emerito della Corte Costituzionale, classe 1915, è amareggiato ma non rassegnato. A lui, arrestato e torturato durante il fascismo, il nuovo tentativo di "equiparare" per legge partigiani, deportati e militari ai repubblichini di Salò, proprio non piace.

Per farlo il Pdl ha presentato una proposta che ha come primo firmatario Lucio Barani del Nuovo Psi (schierato con il centrodestra). Un disegno di legge, il numero 1360, con il quale la maggioranza pretende di istituire l'Ordine del Tricolore, con tanto di assegno vitalizio. Assegnandolo indistintamente sia ai partigiani, sia "ai combattenti che ritennero onorevole la scelta a difesa del regime ferito e languente e aderirono a Salò". Un testo che l'Anpi bolla come "l'ennesimo tentativo della destra di sovvertire la Storia d'Italia e le radici stesse della Repubblica".

Presidente Vassalli un'operazione analoga fu tentata anche nelle precedenti legislature, ma venne respinta. Adesso il tentativo riprende vigore. Perché è contrario?
"Perché non si può riconoscere che ci sia stata una continuità dello Stato anche dopo l'8 settembre e non si può riconoscere a chi l'ha combattuto il titolo di combattente. La Cassazione è chiara in merito. Tutte quelle pronunce sono concordi nel definire i repubblichini come nemici".

Lo scorso 2 giugno il ministro della Difesa Ignazio Larussa chiese di accumunare i morti "di entrambe le parti". I firmatari parlano di "un progetto coerente con la cultura di pace della nuova Italia".
"Ma cosa vogliono ancora? Hanno avuto tutto, l'amnistia di Togliatti, la legittimazione democratica immediata, l'Msi in Parlamento, adesso sono al potere. Eppure vanno avanti, incuranti del fatto che non esiste paese in Europa dove i collaborazionisti del nazismo sono premiati".

La formulazione del testo apre la porta anche alla legittimazione a tutti coloro che "facevano parte delle formazioni che facevano riferimento alla Rsi". Non solo dunque agli appartenenti delle 4 divisioni dell'esercito ma anche a chi faceva parte delle "brigate nere".
"E' vero ma non c'è spazio sottilizzare troppo. Lo status di combattente non va riconosciuto a nessuno di coloro che fecero parte della Rsi. Bisogna dire no e non solo per ragioni politiche ma anche dal punto di vista costituzionale".

Martedi 13 gennaio alle 16, Giuliano Vassalli interverrà all'iniziativa organizzata dall'Anpi dal titolo "Totalitarismo e democrazia, occorre rispettare la lezione della storia". Nell'incontro, che si terrà nella sala del Cenacolo della Camera dei Deputati (vicolo Valdina 3/a), si parlerà della proposta di legge 1360. Intervengono, tra gli altri, lo storico Claudio Pavone, il vicepresidente dell'Anpi Raimondi Ricci e la presidente della commissione difesa della Camera Marina Sereni. [repubblica.it]

lunedì 5 gennaio 2009

Sottoscrizione per Cosimo Alessandro

"Come sicuramente sapra’, domenica scorsa, durante l'incontro Rugby Pistoia – Pro Spezia Rugby, il tallonatore spezzino Cosimo Alessandro è stato vittima di un gravissimo infortunio alla spina dorsale che lo ha costretto ad un lungo intervento chirurgico presso il C.T.O. di Firenze dove è ancora ricoverato. Con la presente, la società Pro Spezia Rugby vuole ringraziare pubblicamente tutti quanti si stanno stringendo intorno a Cosimo sia fattivamente sia emotivamente, mai come oggi lui e la sua famiglia hanno bisogno di sostegno. Cosimo infatti era, per via di una situazione che non è qui il caso di affrontare, l'unico sostentamento per sé, la madre e la sorellina e nessuno è in grado di dire oggi quando e come sarà nuovamente in grado di assumersi tale responsabilità.
Per cercare di dare nella vita lo stesso sostegno che siamo soliti dare in campo, la nostra società ha aperto il conto corrente
Amici di Alessandro Cosimo – codice IBAN IT33Y0603010701000049625C00 ad uso esclusivo della madre di Cosimo e a disposizione di chiunque abbia intenzione di dare una mano.
Vi prego di “girare” questa email a tutti i Presidenti dei Comitati Regionali d’Italia così che la famiglia possa dedicarsi al 100% al recupero di Cosimo senza avere la testa impegnata dai quotidiani problemi economici che tutti conosciamo, anche solo un euro è un aiuto importante.
Ringraziando anticipatamente Lei e tutti coloro che vorranno partecipare a tale iniziativa, vi invitiamo, in caso di qualunque necessità di comunicazione, a contattarci al seguente indirizzo e-mail: matteopagni@hotmail.com
Cordiali saluti,

ASD PRO SPEZIA RUGBY CLUB

Indirizzo: VIA GRADO, 28 19131 LA SPEZIA (SP)

Telefono - Fax: 0187/20918

Codice: 262690

email: LISP.PROSPEZIARUGBY@federugby.it"
http://www.amicidicosimo.it

Sottoscrizione per Cosimo Alessandro

"Come sicuramente sapra’, domenica scorsa, durante l'incontro Rugby Pistoia – Pro Spezia Rugby, il tallonatore spezzino Cosimo Alessandro è stato vittima di un gravissimo infortunio alla spina dorsale che lo ha costretto ad un lungo intervento chirurgico presso il C.T.O. di Firenze dove è ancora ricoverato. Con la presente, la società Pro Spezia Rugby vuole ringraziare pubblicamente tutti quanti si stanno stringendo intorno a Cosimo sia fattivamente sia emotivamente, mai come oggi lui e la sua famiglia hanno bisogno di sostegno. Cosimo infatti era, per via di una situazione che non è qui il caso di affrontare, l'unico sostentamento per sé, la madre e la sorellina e nessuno è in grado di dire oggi quando e come sarà nuovamente in grado di assumersi tale responsabilità.
Per cercare di dare nella vita lo stesso sostegno che siamo soliti dare in campo, la nostra società ha aperto il conto corrente
Amici di Alessandro Cosimo – codice IBAN IT33Y0603010701000049625C00 ad uso esclusivo della madre di Cosimo e a disposizione di chiunque abbia intenzione di dare una mano.
Vi prego di “girare” questa email a tutti i Presidenti dei Comitati Regionali d’Italia così che la famiglia possa dedicarsi al 100% al recupero di Cosimo senza avere la testa impegnata dai quotidiani problemi economici che tutti conosciamo, anche solo un euro è un aiuto importante.
Ringraziando anticipatamente Lei e tutti coloro che vorranno partecipare a tale iniziativa, vi invitiamo, in caso di qualunque necessità di comunicazione, a contattarci al seguente indirizzo e-mail: matteopagni@hotmail.com
Cordiali saluti,

ASD PRO SPEZIA RUGBY CLUB

Indirizzo: VIA GRADO, 28 19131 LA SPEZIA (SP)

Telefono - Fax: 0187/20918

Codice: 262690

email: LISP.PROSPEZIARUGBY@federugby.it"
http://www.amicidicosimo.it

domenica 4 gennaio 2009

Messaggio per quelli che viaggiano in seconda corsia fissa in autostrada.

Non tutti sanno che il codice stradale ha avuto alcune modifiche negli ultimi anni. Viaggiare nella corsia di mezzo quando la corsia di destra e' libera, e' un'infrazione, sanzionabile con una manciata di euro, ma con ben 4 punti sulla patente. Inoltre c'e differenza tra il sorpasso, che implica un cambio di corsia, ed il superamento, che puo' essere fatto anche senza cambio di corsia.
il superamento di un'altro veicolo a destra, senza cambi di corsia e' legale!
Riporto la discussione che ho trovato sul sito della Polizia Stradale.

Domanda: Buon giorno Dottoressa, ho un dubbio su una nuova normativa del codice della strada per la circolazione in autostrada. Ho compreso che non si distingue più tra corsia lenta e veloce, ogni corsia ha lo stesso limite vigente, e che occorre occupare sempre la corsia di destra libera. Mi è capitato applicando la normativa di incorrere in veicoli molto più lenti sulla corsia di sinistra accanto a quella che giustamente occupavo (per intenderci io occupavo l'estrema corsia di destra e l'altro veicolo quella centrale); volevo sapere se in questo caso è lecito continuare in modo rettilineo e quindi effettuare un sorpasso a destra del veicolo, oppure effettuare un "normale" sorpasso che comporta una manovra su 3 corsie. Grazie.

Risposta
: Le confermo che mantenere la circolazione sulla corsia di destra, destinata alla marcia normale, è consentita, senza incorrere nell'infrazione del sorpasso a destra, quando altri irregolarmente occupano la corsia di sinistra o quella centrale, destinate solo alla manovra di sorpasso. Il sorpasso infatti è la manovra che richiede di spostare la propria traiettoria di marcia per aggirare e superare il veicolo che precede.

Domanda
: Buongiorno a tutti. In ralazione alla domanda sopra fatta, è vietato spostarsi dalla corsia di sinistra alla centrale per efettuare un sorpasso, qualora la macchina che ci precede viaggia ad una velocità inferiore a quella consentita?

Risposta
: La manovra di spostamento dalla corsia centrale alla corsia di destra per aggirare l'ostacolo del veicolo che percorre la corsia centrale integra la manovra di sorpasso a destra sanzionata dall'art.148 Cds. Riguardo all'elevazione del limite di velocità sulle autostrade con alcune caratteristiche fino a 150 km/h la legge è in vigore ma è l'ente proprietario della strada che deve valutare l'idoneità del tratto ad una velocità maggiore e quindi rende nota al pubblico tale variazione mediante la segnaletica verticale di limite di velocità.

http://www.poliziastato.it/pds/gforum/visualizza.php?cid=1&fid=1&tid=2

Ed anche nelle FAQ del sito della Polizia si trova:

Domanda n.55: In autostrada mi capita spesso che occupando la corsia libera piu' a destra incontri un autoveicolo piu' lento che marcia su una corsia più a sinistra della mia (es. quella centrale o quella di sorpasso). Tenendo presente che io non ho ostacoli nella mia corsia, è possibile proseguire ognuno per la sua strada senza incorrere, da parte mia, nel divieto di sorpasso a destra con relativa sanzione e punti ?

Risposta
: L'articolo 143 Codice della strada, anche grazie alle modifiche introdotte con la legge 214/03, prescrive che sulle strade a due o più corsie si debba circolare sulla corsia libera più a destra. Le inosservanze sono sanzionate con il pagamento di una somma di euro 33,60 e la decurtazione di 4 punti. La manovra di colui che circolando sulla corsia centrale trova l'ostacolo di un veicolo ed effettua il sorpasso a destra è sanzionato dall'articolo 148, comma 15, Codice della strada con la somma di 68,25 e la decurtazione di 5 punti. Se la manovra di sorpasso a destra è ripetuta nell'arco di due anni, si applica anche la sospensione della patente da 1 a 3 mesi. La manovra di colui che prosegue la marcia sulla corsia di destra, nonostante la presenza di veicoli sulla corsia o sulle corsie di sinistra, non integra la manovra di sorpasso a destra, ma solo quella di superamento da destra che non è sanzionata.

http://www.poliziadistato.it/pds/faq_new/index.php?idcat=94&id=236

Messaggio per quelli che viaggiano in seconda corsia fissa in autostrada.

Non tutti sanno che il codice stradale ha avuto alcune modifiche negli ultimi anni. Viaggiare nella corsia di mezzo quando la corsia di destra e' libera, e' un'infrazione, sanzionabile con una manciata di euro, ma con ben 4 punti sulla patente. Inoltre c'e differenza tra il sorpasso, che implica un cambio di corsia, ed il superamento, che puo' essere fatto anche senza cambio di corsia.
il superamento di un'altro veicolo a destra, senza cambi di corsia e' legale!
Riporto la discussione che ho trovato sul sito della Polizia Stradale.

Domanda: Buon giorno Dottoressa, ho un dubbio su una nuova normativa del codice della strada per la circolazione in autostrada. Ho compreso che non si distingue più tra corsia lenta e veloce, ogni corsia ha lo stesso limite vigente, e che occorre occupare sempre la corsia di destra libera. Mi è capitato applicando la normativa di incorrere in veicoli molto più lenti sulla corsia di sinistra accanto a quella che giustamente occupavo (per intenderci io occupavo l'estrema corsia di destra e l'altro veicolo quella centrale); volevo sapere se in questo caso è lecito continuare in modo rettilineo e quindi effettuare un sorpasso a destra del veicolo, oppure effettuare un "normale" sorpasso che comporta una manovra su 3 corsie. Grazie.

Risposta
: Le confermo che mantenere la circolazione sulla corsia di destra, destinata alla marcia normale, è consentita, senza incorrere nell'infrazione del sorpasso a destra, quando altri irregolarmente occupano la corsia di sinistra o quella centrale, destinate solo alla manovra di sorpasso. Il sorpasso infatti è la manovra che richiede di spostare la propria traiettoria di marcia per aggirare e superare il veicolo che precede.

Domanda
: Buongiorno a tutti. In ralazione alla domanda sopra fatta, è vietato spostarsi dalla corsia di sinistra alla centrale per efettuare un sorpasso, qualora la macchina che ci precede viaggia ad una velocità inferiore a quella consentita?

Risposta
: La manovra di spostamento dalla corsia centrale alla corsia di destra per aggirare l'ostacolo del veicolo che percorre la corsia centrale integra la manovra di sorpasso a destra sanzionata dall'art.148 Cds. Riguardo all'elevazione del limite di velocità sulle autostrade con alcune caratteristiche fino a 150 km/h la legge è in vigore ma è l'ente proprietario della strada che deve valutare l'idoneità del tratto ad una velocità maggiore e quindi rende nota al pubblico tale variazione mediante la segnaletica verticale di limite di velocità.

http://www.poliziastato.it/pds/gforum/visualizza.php?cid=1&fid=1&tid=2

Ed anche nelle FAQ del sito della Polizia si trova:

Domanda n.55: In autostrada mi capita spesso che occupando la corsia libera piu' a destra incontri un autoveicolo piu' lento che marcia su una corsia più a sinistra della mia (es. quella centrale o quella di sorpasso). Tenendo presente che io non ho ostacoli nella mia corsia, è possibile proseguire ognuno per la sua strada senza incorrere, da parte mia, nel divieto di sorpasso a destra con relativa sanzione e punti ?

Risposta
: L'articolo 143 Codice della strada, anche grazie alle modifiche introdotte con la legge 214/03, prescrive che sulle strade a due o più corsie si debba circolare sulla corsia libera più a destra. Le inosservanze sono sanzionate con il pagamento di una somma di euro 33,60 e la decurtazione di 4 punti. La manovra di colui che circolando sulla corsia centrale trova l'ostacolo di un veicolo ed effettua il sorpasso a destra è sanzionato dall'articolo 148, comma 15, Codice della strada con la somma di 68,25 e la decurtazione di 5 punti. Se la manovra di sorpasso a destra è ripetuta nell'arco di due anni, si applica anche la sospensione della patente da 1 a 3 mesi. La manovra di colui che prosegue la marcia sulla corsia di destra, nonostante la presenza di veicoli sulla corsia o sulle corsie di sinistra, non integra la manovra di sorpasso a destra, ma solo quella di superamento da destra che non è sanzionata.

http://www.poliziadistato.it/pds/faq_new/index.php?idcat=94&id=236