giovedì 30 dicembre 2010

Chiude la Santa Lavanderia.

Non credo che si potesse/possa parlare di "ingenuità".
in riferimento a:
"CITTA' DEL VATICANO - Si chiama legge 127. E' stata promulgata questa mattina da Benedetto XVI. Con essa, da oggi, anche la Chiesa si adegua alle norme Ue contro il riciclaggio dei capitali. Per Padre Lombardi, direttore della sala stampa Vaticana, questa svolta consegna al passato l'epoca in cui si è peccato di ingenuità: "Da ora nessuno potrà più approfittarsi di noi"."
- Vaticano, da oggi norme antiriciclaggio "Previste pene fino a 15 anni" - Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

Chiude la Santa Lavanderia.

Non credo che si potesse/possa parlare di "ingenuità".
in riferimento a:
"CITTA' DEL VATICANO - Si chiama legge 127. E' stata promulgata questa mattina da Benedetto XVI. Con essa, da oggi, anche la Chiesa si adegua alle norme Ue contro il riciclaggio dei capitali. Per Padre Lombardi, direttore della sala stampa Vaticana, questa svolta consegna al passato l'epoca in cui si è peccato di ingenuità: "Da ora nessuno potrà più approfittarsi di noi"."
- Vaticano, da oggi norme antiriciclaggio "Previste pene fino a 15 anni" - Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

mercoledì 22 dicembre 2010

Warner: il P2P fa bene al cinema

La divisione antipirateria di Warner Bros. ha illustrato i risultati di 18 mesi di tracciamento di client P2P e siti legati allo streaming. I pirati acquisterebbero più contenuti legali di quanto si possa pensare

Roma - È il risultato finale di un'analisi durata un anno e mezzo, un corposo documento preparato da Warner Bros. per cercare di capire meglio le attitudini e i comportamenti di milioni di condivisori. Un lungo lavoro votato al certosino tracciamento dei vari client P2P oltre che dei principali siti dedicati allo streaming illecito dei contenuti. Ben Karakunnel, direttore della divisione antipirateria della major statunitense, ha così presentato i dati alla platea dell'ultimo Content Protection Summit di Los Angeles.

Le osservazioni di Karakunnel sono state in realtà poche, tutte comunque cruciali per capire meglio l'eterna lotta tra grandi case cinematografiche e file sharer di tutto il globo web. Le analisi di Warner Bros. hanno in primis ammesso l'esistenza di un trend più volte evidenziato in ambito accademico: chi scarica in maniera illecita è anche un consumatore di contenuti legali, assiduo frequentatore delle sale, legittimo acquirente di DVD.

Un assunto che spiegherebbe quelle che alcuni hanno visto come delle nuove strategie pubblicitarie da parte di Warner Bros. L'ultimo leak tra i marosi del torrentismo dei primi minuti di Harry Potter e i Doni della Morte sarebbe infatti stato provocato dalla stessa major di Hollywood, nel tentativo di attirare ancora più spettatori in sala. Come per incoraggiare i pirati - visti dunque come potenziali acquirenti al boxoffice - ad andare al cinema.
Karakunnel è poi passato ad altre evidenze. Il 65 per cento del carico globale dei download di contenuti di proprietà di Warner Bros. sarebbe rappresentato da film, seguiti con il 35 per cento circa da spettacoli televisivi. Ad usufruire dei vari client P2P sarebbero generalmente maschi dell'età compresa tra 18 e 24 anni, mentre le donne sembrerebbero preferire di gran lunga le principali piattaforme legate allo streaming.

Se Warner Bros. cerca di capire il file sharing per combatterlo meglio, i rappresentanti dell'industria del cinema e del disco si sono rivolti al Department of Commerce statunitense, sottolineando come l'arma legale costituisca una soluzione limitata al problema del P2P. Il caso citato da associazioni come MPAA e RIAA è quello di LimeWire, costretto alla chiusura delle attività dopo un estenuante contenzioso di quattro anni.

Decisamente troppi, almeno secondo gli alfieri del copyright a stelle e strisce. Anni litigiosi che portano via risorse in termini di tempo e di denaro. Secondo i dati contenenti in uno studio della Princeton University, il 99 per cento di un campione di circa mille file BitTorrent violerebbe il copyright. Un problema che non riuscirebbe ad essere risolto con singole azioni legali. L'industria ha quindi chiesto al Department of Commerce di far calare il pugno duro, data una serie di pericolose scappatoie offerte dal Digital Millennium Copyright Act (DMCA).

Mauro Vecchio
in riferimento a: PI: Warner: il P2P fa bene al cinema (visualizza su Google Sidewiki)

Warner: il P2P fa bene al cinema

La divisione antipirateria di Warner Bros. ha illustrato i risultati di 18 mesi di tracciamento di client P2P e siti legati allo streaming. I pirati acquisterebbero più contenuti legali di quanto si possa pensare

Roma - È il risultato finale di un'analisi durata un anno e mezzo, un corposo documento preparato da Warner Bros. per cercare di capire meglio le attitudini e i comportamenti di milioni di condivisori. Un lungo lavoro votato al certosino tracciamento dei vari client P2P oltre che dei principali siti dedicati allo streaming illecito dei contenuti. Ben Karakunnel, direttore della divisione antipirateria della major statunitense, ha così presentato i dati alla platea dell'ultimo Content Protection Summit di Los Angeles.

Le osservazioni di Karakunnel sono state in realtà poche, tutte comunque cruciali per capire meglio l'eterna lotta tra grandi case cinematografiche e file sharer di tutto il globo web. Le analisi di Warner Bros. hanno in primis ammesso l'esistenza di un trend più volte evidenziato in ambito accademico: chi scarica in maniera illecita è anche un consumatore di contenuti legali, assiduo frequentatore delle sale, legittimo acquirente di DVD.

Un assunto che spiegherebbe quelle che alcuni hanno visto come delle nuove strategie pubblicitarie da parte di Warner Bros. L'ultimo leak tra i marosi del torrentismo dei primi minuti di Harry Potter e i Doni della Morte sarebbe infatti stato provocato dalla stessa major di Hollywood, nel tentativo di attirare ancora più spettatori in sala. Come per incoraggiare i pirati - visti dunque come potenziali acquirenti al boxoffice - ad andare al cinema.
Karakunnel è poi passato ad altre evidenze. Il 65 per cento del carico globale dei download di contenuti di proprietà di Warner Bros. sarebbe rappresentato da film, seguiti con il 35 per cento circa da spettacoli televisivi. Ad usufruire dei vari client P2P sarebbero generalmente maschi dell'età compresa tra 18 e 24 anni, mentre le donne sembrerebbero preferire di gran lunga le principali piattaforme legate allo streaming.

Se Warner Bros. cerca di capire il file sharing per combatterlo meglio, i rappresentanti dell'industria del cinema e del disco si sono rivolti al Department of Commerce statunitense, sottolineando come l'arma legale costituisca una soluzione limitata al problema del P2P. Il caso citato da associazioni come MPAA e RIAA è quello di LimeWire, costretto alla chiusura delle attività dopo un estenuante contenzioso di quattro anni.

Decisamente troppi, almeno secondo gli alfieri del copyright a stelle e strisce. Anni litigiosi che portano via risorse in termini di tempo e di denaro. Secondo i dati contenenti in uno studio della Princeton University, il 99 per cento di un campione di circa mille file BitTorrent violerebbe il copyright. Un problema che non riuscirebbe ad essere risolto con singole azioni legali. L'industria ha quindi chiesto al Department of Commerce di far calare il pugno duro, data una serie di pericolose scappatoie offerte dal Digital Millennium Copyright Act (DMCA).

Mauro Vecchio
in riferimento a: PI: Warner: il P2P fa bene al cinema (visualizza su Google Sidewiki)

mercoledì 15 dicembre 2010

Messa in scena della polizia.

Surante gli scontri a roma si vede benissimo che e' tutto finto, organizzato da polizia che impersona i manifestanti. Basta vedere il tipo con il guanto rosso, in borghese, volto coperto, manganello e manette in mano, sempre in atteggiamenti di colpire qualcuno, ma non colpisce, ne' i poliziotti, ne' i manifestanti, come se fossero tutti dei suoi compagni/colleghi.
Guardate le foto al link qui sotto.
in riferimento a:
"rit"
- Foto Scontri, il giallo dell'uomo con la pala: infiltrato o dimostrante? - 1 di 23 - Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

Messa in scena della polizia.

Surante gli scontri a roma si vede benissimo che e' tutto finto, organizzato da polizia che impersona i manifestanti. Basta vedere il tipo con il guanto rosso, in borghese, volto coperto, manganello e manette in mano, sempre in atteggiamenti di colpire qualcuno, ma non colpisce, ne' i poliziotti, ne' i manifestanti, come se fossero tutti dei suoi compagni/colleghi.
Guardate le foto al link qui sotto.
in riferimento a:
"rit"
- Foto Scontri, il giallo dell'uomo con la pala: infiltrato o dimostrante? - 1 di 23 - Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

martedì 14 dicembre 2010

da che pulpito.


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da che pulpito.


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lunedì 13 dicembre 2010

Rai Fail

L'ennesimo episodio di cattivo gusto.

""Lo spot che celebra i 150 anni dell'unità d'Italia demonizzando i dialetti è un'offesa alla cultura italiana e alla tradizione linguistica del nostro Paese" dice l'associazione 'Forche Caudine', lo storico circolo romano che raccoglie l'emigrazione molisana. Il filmato che ha scatenato la polemica, legato anche alla campagna per il rinnovo del canone di abbonamento, presenta una serie di personaggi contemporanei (da una vigilessa ad un calciatore durante un'intervista) che parlando in dialetto si rendendo incomprensibili agli interlocutori
"I dialetti, per quanto meno usati, rappresentano un punto fermo del nostro patrimonio culturale immateriale. Demonizzarli equivale al ripudio della tradizione e quindi, paradossalmente, alla idea stessa di Italia come frutto dell'unità di identità diverse", dicono dall'associazione.

Poi c'è l'assessore veneto Roberto Ciambetti (Lega Nord) che rilancia l'obiezione al pagamento: "Penso che la Regione potrebbe intervenire perchè quelle pubblicità non vengano messe in onda - ha spiegato Ciambetti -: insultano i valori del regionalismo, di quel regionalismo in cui credevano gli stessi padri costituenti e che viene riaffermato come tratto ineludibile nel progetto federale, dove ciascun popolo, ciascuna cultura locale, ciascuna identità trovano legittimo ruolo"."
in riferimento a: Spot Rai per l'Unità d'Italia: ''Offendono i dialetti'' - Video - Repubblica Tv - la Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

Rai Fail

L'ennesimo episodio di cattivo gusto.

""Lo spot che celebra i 150 anni dell'unità d'Italia demonizzando i dialetti è un'offesa alla cultura italiana e alla tradizione linguistica del nostro Paese" dice l'associazione 'Forche Caudine', lo storico circolo romano che raccoglie l'emigrazione molisana. Il filmato che ha scatenato la polemica, legato anche alla campagna per il rinnovo del canone di abbonamento, presenta una serie di personaggi contemporanei (da una vigilessa ad un calciatore durante un'intervista) che parlando in dialetto si rendendo incomprensibili agli interlocutori
"I dialetti, per quanto meno usati, rappresentano un punto fermo del nostro patrimonio culturale immateriale. Demonizzarli equivale al ripudio della tradizione e quindi, paradossalmente, alla idea stessa di Italia come frutto dell'unità di identità diverse", dicono dall'associazione.

Poi c'è l'assessore veneto Roberto Ciambetti (Lega Nord) che rilancia l'obiezione al pagamento: "Penso che la Regione potrebbe intervenire perchè quelle pubblicità non vengano messe in onda - ha spiegato Ciambetti -: insultano i valori del regionalismo, di quel regionalismo in cui credevano gli stessi padri costituenti e che viene riaffermato come tratto ineludibile nel progetto federale, dove ciascun popolo, ciascuna cultura locale, ciascuna identità trovano legittimo ruolo"."
in riferimento a: Spot Rai per l'Unità d'Italia: ''Offendono i dialetti'' - Video - Repubblica Tv - la Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

Io sto' con Assange

Credo che violenza sessuale o no (a dire il vero sembra una grandissima montatura), credo che tutti dovrebbero difendere un sito come Wikileaks, ultimo baluardo dell'informazione libera.

"È uscito allo scoperto per difendere WikiLeaks, e promette di fare molto peggio. I raid paralizzanti contro PayPal, Visa e MasterCard denominati "operazione castigo" (una rappresaglia perché quelle società hanno bloccato i versamenti a WikiLeaks), sono solo un'avvisaglia di quel che verrà. La prossima tappa: se la polizia inglese accetta la richiesta di estradizione in Svezia di Julian Assange, minacciano, la vendetta dell'Internazionale libertaria sarà spaventosa. Eppure Assange ha preso le distanze da loro. Di certo non è lui il capo di questo movimento, molto più antico e ramificato di WikiLeaks. Assange è solo un loro eroe momentaneo, il martire che l'Internazionale degli hacker ha deciso di difendere contro una repressione dipinta come il preludio a un grande Stato di polizia."
in riferimento a: Gli hacker in guerra per difendere Assange - Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

Io sto' con Assange

Credo che violenza sessuale o no (a dire il vero sembra una grandissima montatura), credo che tutti dovrebbero difendere un sito come Wikileaks, ultimo baluardo dell'informazione libera.

"È uscito allo scoperto per difendere WikiLeaks, e promette di fare molto peggio. I raid paralizzanti contro PayPal, Visa e MasterCard denominati "operazione castigo" (una rappresaglia perché quelle società hanno bloccato i versamenti a WikiLeaks), sono solo un'avvisaglia di quel che verrà. La prossima tappa: se la polizia inglese accetta la richiesta di estradizione in Svezia di Julian Assange, minacciano, la vendetta dell'Internazionale libertaria sarà spaventosa. Eppure Assange ha preso le distanze da loro. Di certo non è lui il capo di questo movimento, molto più antico e ramificato di WikiLeaks. Assange è solo un loro eroe momentaneo, il martire che l'Internazionale degli hacker ha deciso di difendere contro una repressione dipinta come il preludio a un grande Stato di polizia."
in riferimento a: Gli hacker in guerra per difendere Assange - Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

domenica 12 dicembre 2010

roissy charles de gaulle


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roissy charles de gaulle


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giovedì 9 dicembre 2010

nuove direzioni


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nuove direzioni


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martedì 7 dicembre 2010

comfort inn mouffetard


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comfort inn mouffetard


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campi elisi


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campi elisi


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vicino al sacro cuore


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vicino al sacro cuore


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lunedì 6 dicembre 2010

una mela nello stomaco del louvre


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una mela nello stomaco del louvre


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sabato 4 dicembre 2010

d'accettazione


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d'accettazione


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attesa per parigi

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attesa per parigi

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giovedì 2 dicembre 2010

...

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office

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office

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Telefonia


Telefonia

mercoledì 1 dicembre 2010

music time

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there's a cat

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