lunedì 31 gennaio 2011

Il campione (D. Storey)

Arthur Machin è grosso. Arthur Machin è forte. Arthur Machin è sfrontato. Sicuro di sé. Sbruffone. Arthur Machin è una seconda linea nata. Lo capiscono tutti non appena fa il provino per la prima squadra di rugby a Primeston, Nord dell’Inghilterra, terra di industrie, miniere e cielo grigio. Ha un fisico come pochi, con la palla in mano sa il fatto suo e possiede un placcaggio devastante.

Inizia così, con sei denti rotti la vigilia di Natale, la storia di un ragazzo nato povero come tanti, durante la guerra, che trova nei campi infangati e nebbiosi un riscatto sociale, ma che fatica a trovare se stesso. Automobili sempre più grandi, televisione, pellicce, ristoranti di lusso, donne, servizi sui giornali e nei notiziari della sera; tutto questo non cancella il senso di inadeguatezza, di casualità, il terrore che la musica possa finire da un momento all’altro.

Ma chi è davvero Arthur Machin? È quello che la gente vuole che sia? Un bestione da circo, rozzo e attaccabrighe, che si esibisce il sabato di fronte a migliaia di spettatori e che poi va in cerca di guai nei club della città? È il cattivo ragazzo che non è? O che è ma non più degli altri.

Nemmeno Arthur lo sa. Tutti gli dicono soltanto che lui è il rugby, “socialmente, o in tutto il resto”.

Il rugby è quello a XIII, della League, già professionistico, dove girano un po’ di soldi. Il dilettantismo resta prerogativa dell’aristocrazia londinese, che non ha un disperato bisogno di sterline e che si convertirà ai contratti milionari soltanto alla fine del XX secolo, provocando un travaso continuo di talenti dalla League alla Union.

L’atmosfera creata da Storey (ex giocatore professionista) è la stessa che si può ritrovare quasi quarant’anni dopo in David Peace e nel suo Red Riding Quartet. Il sangue è solo quello dei pugni e delle ferite, dei denti rotti, va bene, ma riviviamo lo stesso mondo livido di pioggia e di fatica, di miserie familiari e di ricerca di dignità, di una via di fuga da vite che paiono già scritte.

Lo sport diventa il miraggio della notorietà, dell’affrancamento dai lavori usuranti nelle industrie o nelle miniere, della non rassegnazione, del poter avere tutto e subito con l’accondiscendenza della società, perché alle star viene concessa ogni cosa. Ma diventa anche una macchina infernale che ti usa e ti trita, per poi scaricarti alla stessa fermata dove eri salito.

Sullo sfondo plumbeo e fradicio sta il rugby, quello vero. Storey non concede una sola parola alla retorica, agli stereotipi, alla celebrazione di un mito che altri vogliono costruire. Quello che ne esce è un rugby vivo, fremente, necessario, anche corrotto e marcio, ma per questo terribilmente reale e vicino alla vita. Proprio per questo “uno sport meraviglioso. È praticamente l’unico sport da uomini che è rimasto”.




in riferimento a: scrutando nel buio: Il campione (D. Storey) (visualizza su Google Sidewiki)

Il campione (D. Storey)

Arthur Machin è grosso. Arthur Machin è forte. Arthur Machin è sfrontato. Sicuro di sé. Sbruffone. Arthur Machin è una seconda linea nata. Lo capiscono tutti non appena fa il provino per la prima squadra di rugby a Primeston, Nord dell’Inghilterra, terra di industrie, miniere e cielo grigio. Ha un fisico come pochi, con la palla in mano sa il fatto suo e possiede un placcaggio devastante.

Inizia così, con sei denti rotti la vigilia di Natale, la storia di un ragazzo nato povero come tanti, durante la guerra, che trova nei campi infangati e nebbiosi un riscatto sociale, ma che fatica a trovare se stesso. Automobili sempre più grandi, televisione, pellicce, ristoranti di lusso, donne, servizi sui giornali e nei notiziari della sera; tutto questo non cancella il senso di inadeguatezza, di casualità, il terrore che la musica possa finire da un momento all’altro.

Ma chi è davvero Arthur Machin? È quello che la gente vuole che sia? Un bestione da circo, rozzo e attaccabrighe, che si esibisce il sabato di fronte a migliaia di spettatori e che poi va in cerca di guai nei club della città? È il cattivo ragazzo che non è? O che è ma non più degli altri.

Nemmeno Arthur lo sa. Tutti gli dicono soltanto che lui è il rugby, “socialmente, o in tutto il resto”.

Il rugby è quello a XIII, della League, già professionistico, dove girano un po’ di soldi. Il dilettantismo resta prerogativa dell’aristocrazia londinese, che non ha un disperato bisogno di sterline e che si convertirà ai contratti milionari soltanto alla fine del XX secolo, provocando un travaso continuo di talenti dalla League alla Union.

L’atmosfera creata da Storey (ex giocatore professionista) è la stessa che si può ritrovare quasi quarant’anni dopo in David Peace e nel suo Red Riding Quartet. Il sangue è solo quello dei pugni e delle ferite, dei denti rotti, va bene, ma riviviamo lo stesso mondo livido di pioggia e di fatica, di miserie familiari e di ricerca di dignità, di una via di fuga da vite che paiono già scritte.

Lo sport diventa il miraggio della notorietà, dell’affrancamento dai lavori usuranti nelle industrie o nelle miniere, della non rassegnazione, del poter avere tutto e subito con l’accondiscendenza della società, perché alle star viene concessa ogni cosa. Ma diventa anche una macchina infernale che ti usa e ti trita, per poi scaricarti alla stessa fermata dove eri salito.

Sullo sfondo plumbeo e fradicio sta il rugby, quello vero. Storey non concede una sola parola alla retorica, agli stereotipi, alla celebrazione di un mito che altri vogliono costruire. Quello che ne esce è un rugby vivo, fremente, necessario, anche corrotto e marcio, ma per questo terribilmente reale e vicino alla vita. Proprio per questo “uno sport meraviglioso. È praticamente l’unico sport da uomini che è rimasto”.




in riferimento a: scrutando nel buio: Il campione (D. Storey) (visualizza su Google Sidewiki)

domenica 30 gennaio 2011

vittorio

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Ristorante Osteria La Madonnina a Casalborgone (To)

Commento di Anpan - Voto 7.5 - Data 2011-01-30 - 454
Lo scenario e` un pranzo causa partita di rugby saltata causa neve. Quindi il quasi delirio totale. Alla fine abbiamo optato per un menù completo. Antipasti vari, tra cui una carne cruda ottima, due primi, tagliolini ai funghi ed agnolotti, secondo brasato con verdure, tris di dolci, caffe`, acqua vino (una barbera della casa ottima) per circa 25€ a capoccia. Gentilissimi i gestori ed ottimo il servizio. Bis costanti. Dopo anni che non ci venivamo una piacevole conferma.
Mangiato.it

Ristorante Osteria La Madonnina a Casalborgone (To)

Commento di Anpan - Voto 7.5 - Data 2011-01-30 - 454
Lo scenario e` un pranzo causa partita di rugby saltata causa neve. Quindi il quasi delirio totale. Alla fine abbiamo optato per un menù completo. Antipasti vari, tra cui una carne cruda ottima, due primi, tagliolini ai funghi ed agnolotti, secondo brasato con verdure, tris di dolci, caffe`, acqua vino (una barbera della casa ottima) per circa 25€ a capoccia. Gentilissimi i gestori ed ottimo il servizio. Bis costanti. Dopo anni che non ci venivamo una piacevole conferma.
Mangiato.it

sabato 29 gennaio 2011

Quasi uguali

N.B.: Questo articolo e' spudoratamente copiato da Scrutando Nel Buio, senza il suo beneplacito e chissenefrega.

La prima pagina odierna del più prestigioso quotidiano sportivo francese, l’Equipe.

Una foto enorme esalta la vittoria in semifinale della squadra nazionale di pallamano (campione d’Europa, del mondo e olimpica) che domani metterà in palio il titolo iridato contro la Danimarca.

Una vittoria in semifinale.

Solo un accostamento. Un esempio. Quando le ragazze del tennis hanno vinto per la terza volta la FedCup (impresa mai riuscita agli uomini), massimo trofeo mondiale, che cosa avranno detto la triade di giornali Gazzetta-Corriere-Tuttosport? Allegati commemorativi, pupazzetti a grandezza naturale, mega poster da appendere in camera?

Più o meno. Diciamo meno.

La Gazzetta dello Sport, proprio perché è quella più “sensibile” anche agli altri sport che non sono il calcio, relega la cronaca da San Diego a pagina 43. In prima pagina l’infortunio a Samuel, calciomercato, due gol ed espulsione per Balotelli, che gioca in un campionato estero, Alonso che si classifica terza al gran premio.

Wow! Notizie – queste sì – che non possono aspettare.

Poi ci si lamenta della scarsa visibilità delle discipline minori.

Lasciando stare le frasi fatte sugli sport olimpici dei quali ci si ricorda solamente ogni quattro anni e le relative giaculatorie e solenni promesse di occuparsene di più (sempre in futuro), a livello di tesserati esiste un’altra italia, che spesso vince. Pallavolo, baseball, basket, anche senza voler considerare i progressi del movimento rugbystico che – nonostante la disastrosa gestione politica – ci sono comunque stati.

Esiste un’altra Italia, spesse volte femminile, di cui il giornalismo sportivo (fatto da maschi per i maschi) non si occupa. D’altra parte è uno stato di minorità che si ritrova nella società, nel mondo del lavoro, ancora e purtroppo, nella famiglia. Per non parlare della religione.

Quindi tutto normale. Continuiamo ad esaltarci per i gol del Napoli e gli acquisti del Milan, a gioire se la Juve perde, a gufare contro l’Inter e a tirare motorini in fiamme dal secondo anello (n.b. è verità). Proprio come se il resto del mondo non esistesse.

Ma, d’altra parte, lo sport è lo specchio dello stato di civiltà e di educazione di un paese. Noi siamo ancora al livello delle risse da bar.

Quasi uguali

N.B.: Questo articolo e' spudoratamente copiato da Scrutando Nel Buio, senza il suo beneplacito e chissenefrega.

La prima pagina odierna del più prestigioso quotidiano sportivo francese, l’Equipe.

Una foto enorme esalta la vittoria in semifinale della squadra nazionale di pallamano (campione d’Europa, del mondo e olimpica) che domani metterà in palio il titolo iridato contro la Danimarca.

Una vittoria in semifinale.

Solo un accostamento. Un esempio. Quando le ragazze del tennis hanno vinto per la terza volta la FedCup (impresa mai riuscita agli uomini), massimo trofeo mondiale, che cosa avranno detto la triade di giornali Gazzetta-Corriere-Tuttosport? Allegati commemorativi, pupazzetti a grandezza naturale, mega poster da appendere in camera?

Più o meno. Diciamo meno.

La Gazzetta dello Sport, proprio perché è quella più “sensibile” anche agli altri sport che non sono il calcio, relega la cronaca da San Diego a pagina 43. In prima pagina l’infortunio a Samuel, calciomercato, due gol ed espulsione per Balotelli, che gioca in un campionato estero, Alonso che si classifica terza al gran premio.

Wow! Notizie – queste sì – che non possono aspettare.

Poi ci si lamenta della scarsa visibilità delle discipline minori.

Lasciando stare le frasi fatte sugli sport olimpici dei quali ci si ricorda solamente ogni quattro anni e le relative giaculatorie e solenni promesse di occuparsene di più (sempre in futuro), a livello di tesserati esiste un’altra italia, che spesso vince. Pallavolo, baseball, basket, anche senza voler considerare i progressi del movimento rugbystico che – nonostante la disastrosa gestione politica – ci sono comunque stati.

Esiste un’altra Italia, spesse volte femminile, di cui il giornalismo sportivo (fatto da maschi per i maschi) non si occupa. D’altra parte è uno stato di minorità che si ritrova nella società, nel mondo del lavoro, ancora e purtroppo, nella famiglia. Per non parlare della religione.

Quindi tutto normale. Continuiamo ad esaltarci per i gol del Napoli e gli acquisti del Milan, a gioire se la Juve perde, a gufare contro l’Inter e a tirare motorini in fiamme dal secondo anello (n.b. è verità). Proprio come se il resto del mondo non esistesse.

Ma, d’altra parte, lo sport è lo specchio dello stato di civiltà e di educazione di un paese. Noi siamo ancora al livello delle risse da bar.

giovedì 27 gennaio 2011

Perché gli italiani lo perdonano ancora?

Bella domanda, io non lo faccio. Ma anche di fronte all'evidenza i politici sono diventati così sfrontati ed irrispettosi che non se ne andranno mai. Dobbiamo passare alle mani.
Una volta c'era un po' più di decenza, poi tangentopoli e mani pulite hanno toccato il nervo scoperto, dove era chiaro il rapporto tra politica, imprenditoria e mafia.
Quindi gli imprenditori sono entrati in politica per fermare i giudici, ed ahimeè, ci sono riusciti.
Ed ora non vogliono più andarsene...
Forza povera Italia...

in riferimento a:

"PERCHE' gli italiani tollerano da così tanto tempo tutto quel che ruota intorno a Silvio Berlusconi? Se questo, e in che misura, rappresenti un punto critico per il nostro Paese se lo chiede il New York Times che al tema dedica un ampia discussione nelle pagine "Room for Debate" dell'edizione online."
- Il NYT e il dibattito su Berlusconi "Perché gli italiani lo perdonano ancora?" - Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

Perché gli italiani lo perdonano ancora?

Bella domanda, io non lo faccio. Ma anche di fronte all'evidenza i politici sono diventati così sfrontati ed irrispettosi che non se ne andranno mai. Dobbiamo passare alle mani.
Una volta c'era un po' più di decenza, poi tangentopoli e mani pulite hanno toccato il nervo scoperto, dove era chiaro il rapporto tra politica, imprenditoria e mafia.
Quindi gli imprenditori sono entrati in politica per fermare i giudici, ed ahimeè, ci sono riusciti.
Ed ora non vogliono più andarsene...
Forza povera Italia...

in riferimento a:

"PERCHE' gli italiani tollerano da così tanto tempo tutto quel che ruota intorno a Silvio Berlusconi? Se questo, e in che misura, rappresenti un punto critico per il nostro Paese se lo chiede il New York Times che al tema dedica un ampia discussione nelle pagine "Room for Debate" dell'edizione online."
- Il NYT e il dibattito su Berlusconi "Perché gli italiani lo perdonano ancora?" - Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

IP-calisse, la fine di internet

Questo dovrebbe spaventarci davvero...

Internet, l'annuncio: "Siamo due miliardi"
Ma lo spazio rischia di finire il 2 febbraio
I dati diffusi dalla agenzia Onu per le telecomunicazioni: in dieci anni si è passati da 250 milioni a due miliardi. E il creatore della Rete rilancia l'allarme: "Mancano poche settimane alla fine degli indirizzi Ip"
di ALESSIO SGHERZA

SEMPRE più persone sono connesse a internet e la rete non può più sopportare questa crescita. Questa situazione è descritta da due dati distinti, ma il cui senso si sovrappone: gli utenti connessi a Internet, fa sapere l'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (Uit), sono oltre due miliardi; anche per questo, il numero di apparecchiature connesse a internet cresce troppo velocemente e lo spazio sta finendo. Tra poche settimane, o anche pochi giorni, gli indirizzi Ip - quella serie di numeri che identificano in maniera univoca un computer connesso alla Rete - saranno terminati.

A lanciare l'allarme è Vinton Cerf, l'uomo considerato il creatore di internet proprio per aver progettato l'infrastruttura tecnologica degli indirizzi Ip. Secondo Cerf rimangono "poche settimane" prima di quella che è stata soprannominata 'Apocalisse degli Ip', che in inglese suona meglio: Ipcalypse. Poche settimane che diventano pochi giorni secondo i calcoli dell'azienda Usa Hurricane Electric 1: sono meno di 30 milioni gli indirizzi disponibili e, al ritmo sostenuto con il quale vengono riempiti, la fine arriverà intorno alle 4 del mattino del 2 febbraio. Fra una settimana.

I dati. Nel 2000 il mondo della Rete era ancora una nicchia, a livello mondiale: solo 250 milioni di persone avevo l'accesso a internet. Oggi quei numeri sono lievitati e hanno superato i 2 miliardi di persone. Questa crescita impetuosa ha ripercussioni sul problema degli Ip, di cui il mondo è affamato.


Dagli anni '80 la crescita è stata continua e tendenzialmente stabile. Ma negli ultimi anni c'è stata un'impennata: più persone, connessioni senza limite di tempo (e quindi indirizzi Ip praticamente fissi) e più apparecchiature - cellulari, smart grid e anche auto intelligenti - online 24 ore al giorno hanno richiesto una 'spesa' in termini di Ip sempre maggiore. Portando al limite del collasso denunciato da Cerf e da molti altri.

Il problema è tecnico, ma le conseguenze sono evidenti. La questione è lo standard IPv4, ideato nel 1977 da Vinton Cerf e nato effettivamente nei primi anni '80. L'IPv4 stabilisce come ogni apparecchio collegato alla rete è identificato e lo fa attraverso una sequenza di numeri come 213.92.87.37: Ogni blocco di cifre ha un valore massimo di 255 che dà vita a 4,3 miliardi di combinazioni possibili.

"E' tutta colpa mia - ha spiegato Vint Cerf in una recente intervista - quando abbiamo pensato al sistema degli indirizzi Ip pensavamo a un esperimento. E pensavamo che 4,3 miliardi di indirizzi per un esperimento bastassero". Per fortuna Internet non è stato solo un esperimento, ma ora bisogna risolvere il problema: "Chi poteva immaginare - continua Cerf - di quanto spazio avremmo avuto bisogno?".

Una soluzione già esiste, ed esiste da anni. Negli anni '90, quando si è capito che Internet non sarebbe stata una bolla, è nata l'evoluzione dell'IPv4: l'IPv6 è una chiave a 128bit (contro i 32 dell'IPv4) e garantisce oltre un miliardo di quadriliardi di combinazioni (ovvero un numero di 38 cifre). Ma i provider di servizi internet e le grandi aziende non si sono ancora messe al passo con i tempi e non tutte sono pronte a implementare il nuovo standard.

Niente paura: al termine della disponibilità, Internet non si spegnerà. Ma si rallenterà il suo ampliamento, alcuni apparecchi potrebbero dover condividere lo stesso indirizzo Ip (e sarebbero indistinguibili dall'esterno) e le performance diminuiranno lentamente. "Gli utenti - spiega Axel Pawlik, managing director del Ripe Cnn, l'ente europeo che gestisce gli Ip - non noteranno effetti nel futuro prossimo". Ma i due standard sono incompatibili quindi "prima o poi si avranno difficoltà a raggiungere siti in IPv6 se

in riferimento a: Internet, l'annuncio: "Siamo due miliardi" Ma lo spazio rischia di finire il 2 febbraio - Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

IP-calisse, la fine di internet

Questo dovrebbe spaventarci davvero...

Internet, l'annuncio: "Siamo due miliardi"
Ma lo spazio rischia di finire il 2 febbraio
I dati diffusi dalla agenzia Onu per le telecomunicazioni: in dieci anni si è passati da 250 milioni a due miliardi. E il creatore della Rete rilancia l'allarme: "Mancano poche settimane alla fine degli indirizzi Ip"
di ALESSIO SGHERZA

SEMPRE più persone sono connesse a internet e la rete non può più sopportare questa crescita. Questa situazione è descritta da due dati distinti, ma il cui senso si sovrappone: gli utenti connessi a Internet, fa sapere l'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (Uit), sono oltre due miliardi; anche per questo, il numero di apparecchiature connesse a internet cresce troppo velocemente e lo spazio sta finendo. Tra poche settimane, o anche pochi giorni, gli indirizzi Ip - quella serie di numeri che identificano in maniera univoca un computer connesso alla Rete - saranno terminati.

A lanciare l'allarme è Vinton Cerf, l'uomo considerato il creatore di internet proprio per aver progettato l'infrastruttura tecnologica degli indirizzi Ip. Secondo Cerf rimangono "poche settimane" prima di quella che è stata soprannominata 'Apocalisse degli Ip', che in inglese suona meglio: Ipcalypse. Poche settimane che diventano pochi giorni secondo i calcoli dell'azienda Usa Hurricane Electric 1: sono meno di 30 milioni gli indirizzi disponibili e, al ritmo sostenuto con il quale vengono riempiti, la fine arriverà intorno alle 4 del mattino del 2 febbraio. Fra una settimana.

I dati. Nel 2000 il mondo della Rete era ancora una nicchia, a livello mondiale: solo 250 milioni di persone avevo l'accesso a internet. Oggi quei numeri sono lievitati e hanno superato i 2 miliardi di persone. Questa crescita impetuosa ha ripercussioni sul problema degli Ip, di cui il mondo è affamato.


Dagli anni '80 la crescita è stata continua e tendenzialmente stabile. Ma negli ultimi anni c'è stata un'impennata: più persone, connessioni senza limite di tempo (e quindi indirizzi Ip praticamente fissi) e più apparecchiature - cellulari, smart grid e anche auto intelligenti - online 24 ore al giorno hanno richiesto una 'spesa' in termini di Ip sempre maggiore. Portando al limite del collasso denunciato da Cerf e da molti altri.

Il problema è tecnico, ma le conseguenze sono evidenti. La questione è lo standard IPv4, ideato nel 1977 da Vinton Cerf e nato effettivamente nei primi anni '80. L'IPv4 stabilisce come ogni apparecchio collegato alla rete è identificato e lo fa attraverso una sequenza di numeri come 213.92.87.37: Ogni blocco di cifre ha un valore massimo di 255 che dà vita a 4,3 miliardi di combinazioni possibili.

"E' tutta colpa mia - ha spiegato Vint Cerf in una recente intervista - quando abbiamo pensato al sistema degli indirizzi Ip pensavamo a un esperimento. E pensavamo che 4,3 miliardi di indirizzi per un esperimento bastassero". Per fortuna Internet non è stato solo un esperimento, ma ora bisogna risolvere il problema: "Chi poteva immaginare - continua Cerf - di quanto spazio avremmo avuto bisogno?".

Una soluzione già esiste, ed esiste da anni. Negli anni '90, quando si è capito che Internet non sarebbe stata una bolla, è nata l'evoluzione dell'IPv4: l'IPv6 è una chiave a 128bit (contro i 32 dell'IPv4) e garantisce oltre un miliardo di quadriliardi di combinazioni (ovvero un numero di 38 cifre). Ma i provider di servizi internet e le grandi aziende non si sono ancora messe al passo con i tempi e non tutte sono pronte a implementare il nuovo standard.

Niente paura: al termine della disponibilità, Internet non si spegnerà. Ma si rallenterà il suo ampliamento, alcuni apparecchi potrebbero dover condividere lo stesso indirizzo Ip (e sarebbero indistinguibili dall'esterno) e le performance diminuiranno lentamente. "Gli utenti - spiega Axel Pawlik, managing director del Ripe Cnn, l'ente europeo che gestisce gli Ip - non noteranno effetti nel futuro prossimo". Ma i due standard sono incompatibili quindi "prima o poi si avranno difficoltà a raggiungere siti in IPv6 se

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Bondi, la Camera respinge mozioni sfiducia

Sempre più difficile essere italiani, non si riesce neanche a mandare via chi stà distruggendo il patrimonio storico, artistico e culturale del nostro Paese.
Inutile girarci in tondo, la Cultura non e' certo un valore capitalistico, repubblicano, o semplicemente di destra.

"Idv: "Ministro meriterebbe metaforico calcio nel sedere". Il ministro Bondi meriterebbe ''un metaforico calcio nel sedere'', ha detto nel suo intervento il deputato dell'Italia dei Valori Pierfelice Zazzera, scatenando la reazione dei parlamentari della maggioranza. Urla, fischi e parole poco gentili all'indirizzo del dipietrista che in aula ha attaccato il ministro definendolo tra l'altro ''giullare di corte''. "Lei è il peggior ministro della Cultura - ha detto Zazzera -, e disonora il Paese". Il deputato Idv ha poi letto in Aula alcuni stralci di intercettazioni che riguardano i lavori di restauro degli Uffizi. Ha citato testualmente alcuni passaggi, riportando anche una parolaccia, per la quale è stato immediatamente richiamato da Fini."

in riferimento a:

"ROMA - Con 314 no contro 292 sì (due gli astenuti) sono state bocciate alla Camera le mozioni di sfiducia, presentate dall'opposizione, nei confronti del ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi. I presenti al voto erano 608, i votanti 606, la maggioranza richiesta 304."
- Bondi, la Camera respinge mozioni sfiducia Il ministro: "La cultura? Uccisa dalla sinistra" - Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

Bondi, la Camera respinge mozioni sfiducia

Sempre più difficile essere italiani, non si riesce neanche a mandare via chi stà distruggendo il patrimonio storico, artistico e culturale del nostro Paese.
Inutile girarci in tondo, la Cultura non e' certo un valore capitalistico, repubblicano, o semplicemente di destra.

"Idv: "Ministro meriterebbe metaforico calcio nel sedere". Il ministro Bondi meriterebbe ''un metaforico calcio nel sedere'', ha detto nel suo intervento il deputato dell'Italia dei Valori Pierfelice Zazzera, scatenando la reazione dei parlamentari della maggioranza. Urla, fischi e parole poco gentili all'indirizzo del dipietrista che in aula ha attaccato il ministro definendolo tra l'altro ''giullare di corte''. "Lei è il peggior ministro della Cultura - ha detto Zazzera -, e disonora il Paese". Il deputato Idv ha poi letto in Aula alcuni stralci di intercettazioni che riguardano i lavori di restauro degli Uffizi. Ha citato testualmente alcuni passaggi, riportando anche una parolaccia, per la quale è stato immediatamente richiamato da Fini."

in riferimento a:

"ROMA - Con 314 no contro 292 sì (due gli astenuti) sono state bocciate alla Camera le mozioni di sfiducia, presentate dall'opposizione, nei confronti del ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi. I presenti al voto erano 608, i votanti 606, la maggioranza richiesta 304."
- Bondi, la Camera respinge mozioni sfiducia Il ministro: "La cultura? Uccisa dalla sinistra" - Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

Da antisemitismo a zyklon il vocabolario dell'orrore

IO NON DIMENTICO!

Le parole da conoscere sulla folle piano nazista per eliminare ebrei, disabili, Rom e omosessuali in quanto considerate persone 'non adatte' a far parte del disegno di creare uno stato razzialmente puro

ANTISEMITISMO - Movimento ideologico, politico, religioso di ostilità nei confronti degli ebrei, fondato su una serie di pregiudizi. Il termine "antisemitismo", inventato nel 1879 da Wilhelm Marr, un pubblicista tedesco, si è sempre riferito ai soli ebrei, e non ad esempio anche agli arabi, a rigore anche loro appartenenti al ceppo semitico.

ARIANI - "Signori dello spirito", popolo originario dell'altopiano del Tibet. Secondo le teorie razziali naziste, era ritenuto geneticamente puro e immune da contaminazioni con altri popoli. In Europa i tedeschi ne sarebbero stati in qualche modo i discendenti.

AUSCHWITZ - Complesso di campi nella Polonia occupata dai tedeschi, costituito da un campo di concentramento (Auschwitz 1), un campo di lavoro (Buna-Monowitz o Auschwitz 3) ed il più grande campo di sterminio nazista (Auschwitz 2 o Auschwitz-Birkenau). Ad Auschwitz furono uccise tra 1,1 e 1,3 milioni di persone, delle quali il 90% erano ebrei.

BERGEN-BELSEN - Campo nazista nella Germania centrale, ricordato anche per le crude immagini riprese al momento della liberazione da parte degli Alleati angloamericani. Le condizioni di vita del campo erano durissime, tanto che nelle prime settimane dopo la liberazione del campo morirono più di 13.000 persone.

BUCHENWALD - Campo di concentramento nazista in Germania, istituito nel 1937, fu uno dei principali centri di lavoro forzato.

CAMPI DI CONCENTRAMENTO - Luoghi in cui le persone venivano confinate a causa della loro identità, comportamento o convinzioni. La maggior parte dei campi di concentramento nazisti fu utilizzata per lo sterminio di massa delle popolazioni civili, in particolare per gli ebrei e come centro per il lavoro forzato.

CAMPI DI STERMINIO - Luoghi in cui uccidevano i deportati, spesso tra atroci sofferenze, per la fame e le atrocità a cui erano sottoposti. I corpi delle persone morte venivano bruciati o sepolti in fosse comuni; i campi di sterminio furono istituiti per lo sterminio razziale, in particolare ebraico. (segue)

DACHAU - Il primo dei campi di concentramento nazista, istituito nel marzo 1933, fu tra gli ultimi ad essere liberato il 28 e 29 aprile 1945.

DISABILI - Il genocidio delle persone disabili iniziò con l'eliminazione di alcuni pazienti (peraltro di nazionalità tedesca) e culminato con una scientifica pianificazione denominata Aktion T4 - che ha provocato l'uccisione di 70.000 persone - è proseguito poi con un programma di eutanasia selvaggia utilizzato da quei medici che accolsero completamente la logica nazista e la attuarono all'interno delle strutture ospedaliere in cui operarono, provocando altre migliaia di vittime. Dall'autunno del 1939 e fino all'agosto del 1941 il programma di sterminio delle persone disabili si attuò in sei centri di uccisione appositamente istituiti (Hartheim, Sonnestein, Grafeneck, Hadamar, Brandeburgo, Bernburg) per poi proseguire, fino all'aprile del 1945, all'interno degli Istituti di cura e nei campi di concentramento e di sterminio.

EBREO - Chi professa la religione ebraica o chi appartiene al popolo ebraico. Il termine risale ad Abramo, il nome del primo patriarca.

ESPERIMENTI - Nel contesto della Shoah , i medici tedeschi eseguirono prove di tipo pseudoscientifico utilizzando come cavie migliaia di deportati nei campi. Molto spesso queste pratiche portavano alla morte dei deportati dopo atroci sofferenze e mutilazioni fisiche.

EUTANASIA - Il "Programma Eutanasia" fu lanciato dal regime nazista al termine di una ossessionante campagna propagandistica: handicappati fisici e mentali dovevano essere 'liberati' dalle loro sofferenze. Decine di migliaia di persone, 'colpevoli' di offuscare l'immagine del superuomo nazista, furono eliminate, in gran parte nel castello di Harteim, a pochi chilometri da Mauthausen.

GESTAPO - Acronimo di "Geheime Staatspolizei", "Polizia segreta di Sta

in riferimento a: Da antisemitismo a zyklon il vocabolario dell'orrore - Roma - Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

Da antisemitismo a zyklon il vocabolario dell'orrore

IO NON DIMENTICO!

Le parole da conoscere sulla folle piano nazista per eliminare ebrei, disabili, Rom e omosessuali in quanto considerate persone 'non adatte' a far parte del disegno di creare uno stato razzialmente puro

ANTISEMITISMO - Movimento ideologico, politico, religioso di ostilità nei confronti degli ebrei, fondato su una serie di pregiudizi. Il termine "antisemitismo", inventato nel 1879 da Wilhelm Marr, un pubblicista tedesco, si è sempre riferito ai soli ebrei, e non ad esempio anche agli arabi, a rigore anche loro appartenenti al ceppo semitico.

ARIANI - "Signori dello spirito", popolo originario dell'altopiano del Tibet. Secondo le teorie razziali naziste, era ritenuto geneticamente puro e immune da contaminazioni con altri popoli. In Europa i tedeschi ne sarebbero stati in qualche modo i discendenti.

AUSCHWITZ - Complesso di campi nella Polonia occupata dai tedeschi, costituito da un campo di concentramento (Auschwitz 1), un campo di lavoro (Buna-Monowitz o Auschwitz 3) ed il più grande campo di sterminio nazista (Auschwitz 2 o Auschwitz-Birkenau). Ad Auschwitz furono uccise tra 1,1 e 1,3 milioni di persone, delle quali il 90% erano ebrei.

BERGEN-BELSEN - Campo nazista nella Germania centrale, ricordato anche per le crude immagini riprese al momento della liberazione da parte degli Alleati angloamericani. Le condizioni di vita del campo erano durissime, tanto che nelle prime settimane dopo la liberazione del campo morirono più di 13.000 persone.

BUCHENWALD - Campo di concentramento nazista in Germania, istituito nel 1937, fu uno dei principali centri di lavoro forzato.

CAMPI DI CONCENTRAMENTO - Luoghi in cui le persone venivano confinate a causa della loro identità, comportamento o convinzioni. La maggior parte dei campi di concentramento nazisti fu utilizzata per lo sterminio di massa delle popolazioni civili, in particolare per gli ebrei e come centro per il lavoro forzato.

CAMPI DI STERMINIO - Luoghi in cui uccidevano i deportati, spesso tra atroci sofferenze, per la fame e le atrocità a cui erano sottoposti. I corpi delle persone morte venivano bruciati o sepolti in fosse comuni; i campi di sterminio furono istituiti per lo sterminio razziale, in particolare ebraico. (segue)

DACHAU - Il primo dei campi di concentramento nazista, istituito nel marzo 1933, fu tra gli ultimi ad essere liberato il 28 e 29 aprile 1945.

DISABILI - Il genocidio delle persone disabili iniziò con l'eliminazione di alcuni pazienti (peraltro di nazionalità tedesca) e culminato con una scientifica pianificazione denominata Aktion T4 - che ha provocato l'uccisione di 70.000 persone - è proseguito poi con un programma di eutanasia selvaggia utilizzato da quei medici che accolsero completamente la logica nazista e la attuarono all'interno delle strutture ospedaliere in cui operarono, provocando altre migliaia di vittime. Dall'autunno del 1939 e fino all'agosto del 1941 il programma di sterminio delle persone disabili si attuò in sei centri di uccisione appositamente istituiti (Hartheim, Sonnestein, Grafeneck, Hadamar, Brandeburgo, Bernburg) per poi proseguire, fino all'aprile del 1945, all'interno degli Istituti di cura e nei campi di concentramento e di sterminio.

EBREO - Chi professa la religione ebraica o chi appartiene al popolo ebraico. Il termine risale ad Abramo, il nome del primo patriarca.

ESPERIMENTI - Nel contesto della Shoah , i medici tedeschi eseguirono prove di tipo pseudoscientifico utilizzando come cavie migliaia di deportati nei campi. Molto spesso queste pratiche portavano alla morte dei deportati dopo atroci sofferenze e mutilazioni fisiche.

EUTANASIA - Il "Programma Eutanasia" fu lanciato dal regime nazista al termine di una ossessionante campagna propagandistica: handicappati fisici e mentali dovevano essere 'liberati' dalle loro sofferenze. Decine di migliaia di persone, 'colpevoli' di offuscare l'immagine del superuomo nazista, furono eliminate, in gran parte nel castello di Harteim, a pochi chilometri da Mauthausen.

GESTAPO - Acronimo di "Geheime Staatspolizei", "Polizia segreta di Sta

in riferimento a: Da antisemitismo a zyklon il vocabolario dell'orrore - Roma - Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

Sei Nazioni 2011, il calendario

La grande novità è la partenza. Il primo match del prossimo RBS Six Nations, infatti, si disputerà il venerdì sera e vedrà di fronte Galles e Inghilterra. Questa la piccola rivoluzione ovale che ci aspetta tra un anno. Per noi italiani, invece esordio classico in casa con l'Irlanda in 5 febbraio, poi trasferta in Inghilterra il 12, di nuovo a Roma il 26 contro il Galles. In marzo, invece, a Roma arriva la Francia il 12 e gran finale a Edimburgo sabato 19 marzo.

RBS Six Nations Fixture Schedule 2011
tutti gli orari sono italiani

Venerdì 4 febbraio - Galles v Inghilterra - 20.45
Sabato 5 febbraio - Italia v Irlanda - 15.30
Sabato 5 febbraio - Francia v Scozia - 18.00

Sabato 12 febbraio - Inghilterra v Italia - 15.30
Sabato 12 febbraio - Scozia v Galles - 18.00
Domenica 13 febbraio - Irlanda v Francia - 16.00

Sabato 26 febbraio - Italia v Galles - 15.30
Sabato 26 febbraio - Inghilterra v Francia 18.00
Domenica 27 febbraio - Scozia v Irlanda 16.00

Sabato 12 marzo - Italia v Francia - 15.30
Sabato 12 marzo - Galles v Irlanda - 18.00
Domenica 13 marzo - Inghilterra v Scozia - 16.00

Sabato 19 marzo - Scozia v Italia - 15.30
Sabato 19 marzo - Irlanda v Inghilterra - 18.00
Sabato 19 marzo - Francia v Galles - 20.45

in riferimento a: Sei Nazioni 2011 - Ecco il calendario delle partite! - Rugby 1823 (visualizza su Google Sidewiki)

Sei Nazioni 2011, il calendario

La grande novità è la partenza. Il primo match del prossimo RBS Six Nations, infatti, si disputerà il venerdì sera e vedrà di fronte Galles e Inghilterra. Questa la piccola rivoluzione ovale che ci aspetta tra un anno. Per noi italiani, invece esordio classico in casa con l'Irlanda in 5 febbraio, poi trasferta in Inghilterra il 12, di nuovo a Roma il 26 contro il Galles. In marzo, invece, a Roma arriva la Francia il 12 e gran finale a Edimburgo sabato 19 marzo.

RBS Six Nations Fixture Schedule 2011
tutti gli orari sono italiani

Venerdì 4 febbraio - Galles v Inghilterra - 20.45
Sabato 5 febbraio - Italia v Irlanda - 15.30
Sabato 5 febbraio - Francia v Scozia - 18.00

Sabato 12 febbraio - Inghilterra v Italia - 15.30
Sabato 12 febbraio - Scozia v Galles - 18.00
Domenica 13 febbraio - Irlanda v Francia - 16.00

Sabato 26 febbraio - Italia v Galles - 15.30
Sabato 26 febbraio - Inghilterra v Francia 18.00
Domenica 27 febbraio - Scozia v Irlanda 16.00

Sabato 12 marzo - Italia v Francia - 15.30
Sabato 12 marzo - Galles v Irlanda - 18.00
Domenica 13 marzo - Inghilterra v Scozia - 16.00

Sabato 19 marzo - Scozia v Italia - 15.30
Sabato 19 marzo - Irlanda v Inghilterra - 18.00
Sabato 19 marzo - Francia v Galles - 20.45

in riferimento a: Sei Nazioni 2011 - Ecco il calendario delle partite! - Rugby 1823 (visualizza su Google Sidewiki)

giovedì 13 gennaio 2011

No al Nucleare, si all'Acqua Pubblica!

Pronti a votare!!!

"A passare il vaglio di costituzionalità sono stati il quesito proposto per cancellare le norme in materia di "determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito" (a proporlo è stato il Comitato 'Siacquapubblica' 2 che raccoglie giuristi quali Stefano Rodotà e Gaetano Azzariti) e quello per cancellare le norme sulle procedure di affidamento con gara a privati dei servizi pubblici locali di rilevanza economica fissate dal decreto Ronchi-Fitto."

"Ammesso, come detto, anche il quesito promosso dall'Italia dei valori per cancellare circa 70 norme contenute nei provvedimenti che con il governo Berlusconi hanno riaperto la strada a nuove centrali nucleari."

in riferimento a:

"Ammesso, come detto, anche il quesito promosso dall'Italia dei valori per cancellare circa 70 norme contenute nei provvedimenti che con il governo Berlusconi hanno riaperto la strada a nuove centrali nucleari."
- Acqua ai privati e nucleare dalla Consulta ok a tre quesiti - Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

No al Nucleare, si all'Acqua Pubblica!

Pronti a votare!!!

"A passare il vaglio di costituzionalità sono stati il quesito proposto per cancellare le norme in materia di "determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito" (a proporlo è stato il Comitato 'Siacquapubblica' 2 che raccoglie giuristi quali Stefano Rodotà e Gaetano Azzariti) e quello per cancellare le norme sulle procedure di affidamento con gara a privati dei servizi pubblici locali di rilevanza economica fissate dal decreto Ronchi-Fitto."

"Ammesso, come detto, anche il quesito promosso dall'Italia dei valori per cancellare circa 70 norme contenute nei provvedimenti che con il governo Berlusconi hanno riaperto la strada a nuove centrali nucleari."

in riferimento a:

"Ammesso, come detto, anche il quesito promosso dall'Italia dei valori per cancellare circa 70 norme contenute nei provvedimenti che con il governo Berlusconi hanno riaperto la strada a nuove centrali nucleari."
- Acqua ai privati e nucleare dalla Consulta ok a tre quesiti - Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

mercoledì 12 gennaio 2011

O Roma O Marte!

Curzio Maltese ci da' dentro di brutto, ma come dargli torto?

"Del resto, come potrebbe Gianni Alemanno darla vinta a Tremonti, che ha sempre cordialmente detestato, e mollare i suoi fedelissimi? Camerati che sbagliano, certo. Ma pur sempre camerati. E torniamo a quel giorno di primavera, alle braccia levate nel saluto. In piazza a festeggiare c'era lo stato maggiore di Alemanno, il manipolo schierato come nella formazione classica a testuggine, con in capo gli ardimentosi luogotenenti, il deputato Fabio Rampelli e il senatore Andrea Augello. Rampelli, ex responsabile del servizio d'ordine del Fronte della Gioventù, campione di nuoto e ora di risse parlamentari, capo della setta evoliana dei Gabbiani, pare ancora attiva dalle parti di Colle Oppio, dove si riuniva per inscenare riti esoterici che avrebbe fatto la gioia del Corrado Guzzanti di "Fascisti su Marte". E' laureato in architettura ed è un po' l'Albert Speer di Alemanno, quello che suggerisce le sparate marinettiane tipo abbattere con la dinamite Tor Bella Monaca e il Corviale. Odia i lavori di Meyer e Renzo Piano. Non ha mai digerito la restituzione della stele di Axum agli etiopi e la sconfitta di El Alamein, che commemora ogni anno come vi avesse preso parte. "

in riferimento a:

"Come dimostra la "parentopoli", gli ex fascisti si sono adeguati alla peggiore politica"
- In bancarotta e con l'incubo Tremonti fallisce il sogno dei "bravi camerati" - Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

O Roma O Marte!

Curzio Maltese ci da' dentro di brutto, ma come dargli torto?

"Del resto, come potrebbe Gianni Alemanno darla vinta a Tremonti, che ha sempre cordialmente detestato, e mollare i suoi fedelissimi? Camerati che sbagliano, certo. Ma pur sempre camerati. E torniamo a quel giorno di primavera, alle braccia levate nel saluto. In piazza a festeggiare c'era lo stato maggiore di Alemanno, il manipolo schierato come nella formazione classica a testuggine, con in capo gli ardimentosi luogotenenti, il deputato Fabio Rampelli e il senatore Andrea Augello. Rampelli, ex responsabile del servizio d'ordine del Fronte della Gioventù, campione di nuoto e ora di risse parlamentari, capo della setta evoliana dei Gabbiani, pare ancora attiva dalle parti di Colle Oppio, dove si riuniva per inscenare riti esoterici che avrebbe fatto la gioia del Corrado Guzzanti di "Fascisti su Marte". E' laureato in architettura ed è un po' l'Albert Speer di Alemanno, quello che suggerisce le sparate marinettiane tipo abbattere con la dinamite Tor Bella Monaca e il Corviale. Odia i lavori di Meyer e Renzo Piano. Non ha mai digerito la restituzione della stele di Axum agli etiopi e la sconfitta di El Alamein, che commemora ogni anno come vi avesse preso parte. "

in riferimento a:

"Come dimostra la "parentopoli", gli ex fascisti si sono adeguati alla peggiore politica"
- In bancarotta e con l'incubo Tremonti fallisce il sogno dei "bravi camerati" - Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

martedì 4 gennaio 2011

Evoluzione dei caschi dei Daft Punk

In questo grafico si vede l'evoluzione dei caschi dei Daft Punk, sia il casco di Guy-Manuel de Homem-Christo sia quello di Thomas Bangalter, dai tempi di Discovery, passando da Human After All, fino a quelli usati per il film di Tron Legacy.

Evoluzione dei caschi dei Daft Punk

In questo grafico si vede l'evoluzione dei caschi dei Daft Punk, sia il casco di Guy-Manuel de Homem-Christo sia quello di Thomas Bangalter, dai tempi di Discovery, passando da Human After All, fino a quelli usati per il film di Tron Legacy.

Fotoritocco Militare

Penso sia più eroico l'operaio che riesce a fine mese a pagare le bollette, oppure il muratore che lavora in condizioni di sicurezza pietose pur di guadagnare qualche soldo.

Eroe e' "chi dà prova di grande coraggio militare o civile o accettare sacrifici o andare incontro a pericoli senza necessità".

Ho conosciuto un paio di ragazzi che sono in Afghanistan, con tanto di fasci littori tatuati sul petto, una bandiera sabuada non mi scandalizza o stupisce, se non la stupidità di chi se l'e' portata in missione per conto della nostra Repubblica.
in riferimento a:
"La foto di Matteo Miotto, quella in cui sventola, stando su un mezzo blindato una bandiera italiana in cui c'è scritto "Thiene", è stata ritoccata. L'originale, quella con il simbolo sabaudo, è stata fornita all'agenzia Ansa dal papà di Matteo. L'altra, quella in cui il simbolo non c'è più e il cielo è più chiaro, è stata inviata dall'Esercito ai mezzi di comunicazione nelle ore immediatamente successive l'attentato del 31 dicembre"
- Foto Miotto, rimosso lo stemma sabaudo dalla foto con la bandiera italiana - 1 di 1 - Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

Fotoritocco Militare

Penso sia più eroico l'operaio che riesce a fine mese a pagare le bollette, oppure il muratore che lavora in condizioni di sicurezza pietose pur di guadagnare qualche soldo.

Eroe e' "chi dà prova di grande coraggio militare o civile o accettare sacrifici o andare incontro a pericoli senza necessità".

Ho conosciuto un paio di ragazzi che sono in Afghanistan, con tanto di fasci littori tatuati sul petto, una bandiera sabuada non mi scandalizza o stupisce, se non la stupidità di chi se l'e' portata in missione per conto della nostra Repubblica.
in riferimento a:
"La foto di Matteo Miotto, quella in cui sventola, stando su un mezzo blindato una bandiera italiana in cui c'è scritto "Thiene", è stata ritoccata. L'originale, quella con il simbolo sabaudo, è stata fornita all'agenzia Ansa dal papà di Matteo. L'altra, quella in cui il simbolo non c'è più e il cielo è più chiaro, è stata inviata dall'Esercito ai mezzi di comunicazione nelle ore immediatamente successive l'attentato del 31 dicembre"
- Foto Miotto, rimosso lo stemma sabaudo dalla foto con la bandiera italiana - 1 di 1 - Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

Piccolo vademecum piemontese...

...autoironico per capire i piemontesi. A Torino, Cuneo, Asti etc. gli indigeni parlano uno strano italiano. A parte l'accento, che comunque è ben diverso da quello imitato nelle scenette comiche in TV (non sto a dilungarmi: venire per credere), chi viene da Roma, Napoli, Palermo ma anche da Milano o Genova potrebbe non capire talune espressioni. Queste derivano dall'idioma piemontese. Tutti i piemontesi le usano, ma proprio tutti, anche quelli che non parlano affatto il piemontese, e anche i discendenti degli immigrati dalle altre regioni d'Italia e del mondo. Ma il dramma è che i piemontesi sono convinti che in tutta Italia si parli così. Il piemontese medio è convinto di parlare con la dizione perfetta di una signorina buonasera, mentre solitamente parla più come la Littizzetto... Non appena escono dal Piemonte (lo fanno raramente), però, usano le espressioni qui elencate, e tutti incominciano a guardarli in modo strano. Ecco le più diffuse: da queste parti le sentirete spessissimo.

* Sah! vuol dire "Dài!", "Forza!". Deriva dal monosillabo che si usa(va) nelle campagne per incitare le bestie.

* Va bin vuol dire "Va bene"

* Andoma, abbreviato 'doma , vuol dire "andiamo". Si scrive così, ma si pronuncia [andùma], [duma].

* As vedoma o Is vedoma vuol dire "ci vediamo". Pronuncia: [as\is vedùma]

* Cerea, è usato e abusato nelle scenette comiche, ma è un saluto formale usato quando ci si dà del lei. Purtroppo non si usa quasi più. Deriva da un'antica parola che significava "(vostra) signoria".

* Madama, madamin, tòta, monsù. Non si usano quasi mai parlando in italiano, ma potrebbe capitare di sentirli. Sappiate che la Madama è una signora sposata matura, la Madamin è una signora sposata giovane. Il criterio di distinzione tra madama e madamin è il fatto se la signora in questione abbia ancora la suocera o no. Se la suocera della vostra interlocutrice ha già tirato le cuoia, allora è madama. Altrimenti è madamin. Se non si dispone di questa informazione, si dà della madamin a priori. Tòta invece vuol dire signorina (giovane o vecchia che sia), e Monsù (pronuncia: [munsǜ]) vuol dire signore (di qualunque età e stato civile).

* Neh? questo famoso intercalare non è un verso animalesco, ma deriva dal latino non est?. Ovviamente non è affatto vero che i piemontesi concludano ogni frase con questa parola. Comunque si può tradurre con "vero?". Per es.: Neh che è bello?, oppure Domani vieni, neh? nel senso di "mi raccomando, vieni!"

* É! neanche questo è un verso scimmiesco, ma è il corrispondente piemontese di "Sì". Deriva dal latino est. Esempio: "Sei andato a trovare Luigi?" "É, ma non era in casa".

* Coma a l'é? "Come va?" (letteralm. "Com'è?"). Pronuncia [kumalé].

* Bòn vuol dire "basta".

* Fare pranzo \ fare cena vuol dire "pranzare\cenare"

* Ne ho solo più uno vuol dire che me n'è rimasto solo uno. Es.: "Hai letto il libro?" "É, devo solo più leggere le ultime pagine", cioè l'ha letto tutto tranne le ultime pagine. Se pensate che sia uno strano modo di esprimersi, cosa volete che vi dica, avete ragione...

* Marocchino non è solo un abitante del Marocco, ma anche un ottimo caffè con panna e cioccolato, specialità di Torino.

* Croissant, detto in francese, è la brioche a mezzaluna che a Roma è detta "cornetto". Attenzione: se a Torino chiedete un "cornetto", il barista vi darà il noto gelato Algida, oppure vi chiederà: "un cornetto, cioè un croissant?". A proposito: i francesi sono convinti che in Piemonte si parli correntemente il francese. Anche non pochi italiani lo pensano. Ovviamente non è vero. Forse era parzialmente vero fino al 1860, ma solo per le persone molto ricche e colte. Dell'italiano si incominciava a sentire parlare come la futura lingua nazionale. Gli altri parlavano solo il piemontese o, sulle montagne, l'occitano o l'arpitano. Cavour e Vittorio Emanuele II conversavano tra loro (o meglio: litigavano furiosamente) indifferentemente in piemontese o in francese.

* Bignòla, altro termin
in riferimento a:
"Piccolo vademecum..."
- Utente:Nandorum - Wikipedia (visualizza su Google Sidewiki)

Piccolo vademecum piemontese...

...autoironico per capire i piemontesi. A Torino, Cuneo, Asti etc. gli indigeni parlano uno strano italiano. A parte l'accento, che comunque è ben diverso da quello imitato nelle scenette comiche in TV (non sto a dilungarmi: venire per credere), chi viene da Roma, Napoli, Palermo ma anche da Milano o Genova potrebbe non capire talune espressioni. Queste derivano dall'idioma piemontese. Tutti i piemontesi le usano, ma proprio tutti, anche quelli che non parlano affatto il piemontese, e anche i discendenti degli immigrati dalle altre regioni d'Italia e del mondo. Ma il dramma è che i piemontesi sono convinti che in tutta Italia si parli così. Il piemontese medio è convinto di parlare con la dizione perfetta di una signorina buonasera, mentre solitamente parla più come la Littizzetto... Non appena escono dal Piemonte (lo fanno raramente), però, usano le espressioni qui elencate, e tutti incominciano a guardarli in modo strano. Ecco le più diffuse: da queste parti le sentirete spessissimo.

* Sah! vuol dire "Dài!", "Forza!". Deriva dal monosillabo che si usa(va) nelle campagne per incitare le bestie.

* Va bin vuol dire "Va bene"

* Andoma, abbreviato 'doma , vuol dire "andiamo". Si scrive così, ma si pronuncia [andùma], [duma].

* As vedoma o Is vedoma vuol dire "ci vediamo". Pronuncia: [as\is vedùma]

* Cerea, è usato e abusato nelle scenette comiche, ma è un saluto formale usato quando ci si dà del lei. Purtroppo non si usa quasi più. Deriva da un'antica parola che significava "(vostra) signoria".

* Madama, madamin, tòta, monsù. Non si usano quasi mai parlando in italiano, ma potrebbe capitare di sentirli. Sappiate che la Madama è una signora sposata matura, la Madamin è una signora sposata giovane. Il criterio di distinzione tra madama e madamin è il fatto se la signora in questione abbia ancora la suocera o no. Se la suocera della vostra interlocutrice ha già tirato le cuoia, allora è madama. Altrimenti è madamin. Se non si dispone di questa informazione, si dà della madamin a priori. Tòta invece vuol dire signorina (giovane o vecchia che sia), e Monsù (pronuncia: [munsǜ]) vuol dire signore (di qualunque età e stato civile).

* Neh? questo famoso intercalare non è un verso animalesco, ma deriva dal latino non est?. Ovviamente non è affatto vero che i piemontesi concludano ogni frase con questa parola. Comunque si può tradurre con "vero?". Per es.: Neh che è bello?, oppure Domani vieni, neh? nel senso di "mi raccomando, vieni!"

* É! neanche questo è un verso scimmiesco, ma è il corrispondente piemontese di "Sì". Deriva dal latino est. Esempio: "Sei andato a trovare Luigi?" "É, ma non era in casa".

* Coma a l'é? "Come va?" (letteralm. "Com'è?"). Pronuncia [kumalé].

* Bòn vuol dire "basta".

* Fare pranzo \ fare cena vuol dire "pranzare\cenare"

* Ne ho solo più uno vuol dire che me n'è rimasto solo uno. Es.: "Hai letto il libro?" "É, devo solo più leggere le ultime pagine", cioè l'ha letto tutto tranne le ultime pagine. Se pensate che sia uno strano modo di esprimersi, cosa volete che vi dica, avete ragione...

* Marocchino non è solo un abitante del Marocco, ma anche un ottimo caffè con panna e cioccolato, specialità di Torino.

* Croissant, detto in francese, è la brioche a mezzaluna che a Roma è detta "cornetto". Attenzione: se a Torino chiedete un "cornetto", il barista vi darà il noto gelato Algida, oppure vi chiederà: "un cornetto, cioè un croissant?". A proposito: i francesi sono convinti che in Piemonte si parli correntemente il francese. Anche non pochi italiani lo pensano. Ovviamente non è vero. Forse era parzialmente vero fino al 1860, ma solo per le persone molto ricche e colte. Dell'italiano si incominciava a sentire parlare come la futura lingua nazionale. Gli altri parlavano solo il piemontese o, sulle montagne, l'occitano o l'arpitano. Cavour e Vittorio Emanuele II conversavano tra loro (o meglio: litigavano furiosamente) indifferentemente in piemontese o in francese.

* Bignòla, altro termin
in riferimento a:
"Piccolo vademecum..."
- Utente:Nandorum - Wikipedia (visualizza su Google Sidewiki)

lunedì 3 gennaio 2011

Quanto mi piace!

Ogni volta che ascolto la traccia "Radiation Ruling the Nation" vado in estasi auditiva. E' quasi il pezzo perfetto.
in riferimento a: No Protection (Massive Attack album) - Wikipedia, the free encyclopedia (visualizza su Google Sidewiki)

Quanto mi piace!

Ogni volta che ascolto la traccia "Radiation Ruling the Nation" vado in estasi auditiva. E' quasi il pezzo perfetto.
in riferimento a: No Protection (Massive Attack album) - Wikipedia, the free encyclopedia (visualizza su Google Sidewiki)

Bossi + Viagra + Corna = Ictus

Tanto per...
in riferimento a:
"Bossi e Luisa Corna stavano […] e facendo probabilmente anche altro… Il senatùr si è sentito male per l'eccessivo sforzo che stava facendo, gli si è alzata notevolmente la pressione provocando un inizio di emorragia cerebrale. Luisa Corna non ha chiamato subito un'ambulanza perché temeva che la vicenda finisse sulla stampa, ma ha avvertito alcuni leghisti molto vicini a Bossi, che gli hanno detto di non fare niente perché sarebbero arrivati loro a gestire la faccenda"
- Umberto "Magno" Bossi e le donne: soprattutto una, Luisa Corna... - Affaritaliani.it (visualizza su Google Sidewiki)

Bossi + Viagra + Corna = Ictus

Tanto per...
in riferimento a:
"Bossi e Luisa Corna stavano […] e facendo probabilmente anche altro… Il senatùr si è sentito male per l'eccessivo sforzo che stava facendo, gli si è alzata notevolmente la pressione provocando un inizio di emorragia cerebrale. Luisa Corna non ha chiamato subito un'ambulanza perché temeva che la vicenda finisse sulla stampa, ma ha avvertito alcuni leghisti molto vicini a Bossi, che gli hanno detto di non fare niente perché sarebbero arrivati loro a gestire la faccenda"
- Umberto "Magno" Bossi e le donne: soprattutto una, Luisa Corna... - Affaritaliani.it (visualizza su Google Sidewiki)

Ma che bel ministrino...

Idiozia pura, che puzza di balla.

Cioe', un ladro mi entra in casa, io metto tutto a posto dopo, poi telefono ai giornali a dire che sono entrati i ladri in casa mia, senza avvisare i Carabinieri, tanto sarebbe inutile.

Oppure, mi rapiscono gli alieni, poi mi liberano, torno a casa, mi lavo, ceno, dormo, e poi al mattino telefono ai giornali e dico "mi hanno rapito gli extraterrestri", ma non avviso la Polizia, tanto sarebbe inutile.

L'ultima e poi la smetto, arriva Sharon Stone, mi violenta e mi costringe a fare sesso assatanato per ore ed ore, poi come di consueto doccia, ceno, dormo, vado al lavoro e nella pausa caffe' telefono alla Periferia per rendere nota la cosa, ma non telefono ai Carabinieri, tanto e' inutile.

Tanto avrebbero solo intercettato i suoi sproloqui con la Corna e sul Viagra.
in riferimento a: Bossi: "Cimici in casa a Roma e nel mio ufficio al ministero" - Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)

Ma che bel ministrino...

Idiozia pura, che puzza di balla.

Cioe', un ladro mi entra in casa, io metto tutto a posto dopo, poi telefono ai giornali a dire che sono entrati i ladri in casa mia, senza avvisare i Carabinieri, tanto sarebbe inutile.

Oppure, mi rapiscono gli alieni, poi mi liberano, torno a casa, mi lavo, ceno, dormo, e poi al mattino telefono ai giornali e dico "mi hanno rapito gli extraterrestri", ma non avviso la Polizia, tanto sarebbe inutile.

L'ultima e poi la smetto, arriva Sharon Stone, mi violenta e mi costringe a fare sesso assatanato per ore ed ore, poi come di consueto doccia, ceno, dormo, vado al lavoro e nella pausa caffe' telefono alla Periferia per rendere nota la cosa, ma non telefono ai Carabinieri, tanto e' inutile.

Tanto avrebbero solo intercettato i suoi sproloqui con la Corna e sul Viagra.
in riferimento a: Bossi: "Cimici in casa a Roma e nel mio ufficio al ministero" - Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)