Articolo di Politica interna, pubblicato lunedì 22 marzo 2010 in Gran Bretagna.
Il Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, ha intenzione di indire un referendum per cambiare la costituzione in modo da ottenere maggiori poteri come “presidente direttamente eletto”.
Rivolgendosi ai sostenitori del proprio partito, il Popolo delle Libertà (PdL), durante una manifestazione tenutasi a Roma, Berlusconi ha dichiarato di progettare una “grande, grande, grande riforma” nei restanti tre anni del mandato. Il premier vuole riformare il sistema giudiziario che, secondo quanto denuncia, è a lui ostile, diminuire il numero dei parlamentari e senatori e indire elezioni dirette per il capo dello stato, a cui attribuire maggiori poteri.
Il presidente è attualmente eletto dal Parlamento e ha poteri limitati. Berlusconi non si proclama futuro candidato, ma la stampa italiana lascia presagire chiari segnali della sua forte convinzione populista. Il Premier pensa che il “popolo” lo sosterebbe nonostante le “bugie” diffuse dai “magistrati e dalla stampa”.
Gli esponenti del PdL hanno dichiarato che oltre un milione di persone hanno partecipato alla manifestazione di Roma, uniti dal motto “L’amore vince sempre sull’invidia e l’odio” direttamente dalla colonna sonora di Star Wars. Ma, secondo le stime della polizia, i manifestanti erano 150.000 – pochi rispetto alla folla accorsa alla manifestazione anti-berlusconiana organizzata dal centro-sinistra la settimana precedente.
Secondo recenti sondaggi i consensi nei confronti di Berlusconi sono scesi al 44% dal 62% di un anno e mezzo fa, quando venne eletto per il suo terzo mandato. La scorsa settimana il Presidente del Consiglio si è rivolto a una sala mezza vuota durante una manifestazione elettorale a Napoli.
La posizione di Berlusconi potrebbe subire un ulteriore duro colpo se gli elettori del centro-destra si astenessero dal voto nelle 13 regioni il prossimo fine settimana, dopo il pasticcio creato dal PdL per la registrazione dei candidati nella regione Lazio, sede della capitale. Non hanno, infatti, consegnato in tempo le liste perché i responsabili della consegna hanno ritardato per mangiare un panino. A questo si è aggiunta la questione della validità delle firme della lista del PdL nella regione nativa di Berlusconi, la Lombardia.
Inizialmente il Presidente del Consiglio si è rivolto ai suoi definendoli “idioti”, ma poi ha accusato la sinistra di essere l’artefice di “sporchi trucchi”. Pier Luigi Bersani, a capo del Partito democratico dell’opposizione, ha dichiarato che Berlusconi è sempre più “nervoso” perché “sa che la corrente sta girando”.
Renato Mannheimer, il maggiore studioso di dati statistici dell’Italia, ha affermato: “Gli elettori del centro-destra sono disorientati e hanno perso fiducia nei loro leader che considerano disorganizzati”.
I magistrati stanno indagando su Berlusconi per abuso di ufficio, in seguito alle intercettazioni telefoniche da cui è emerso il tentativo di imbavagliare le critiche diffuse dalle trasmissioni televisive e dai telegiornali non solo nelle sue reti “Mediaset” ma anche nei programmi RAI, la rete pubblica.
Alla manifestazione di Roma, fuori dalla Basilica di San Giovanni Laterano, Berlusconi ha dichiarato che “i giudici e i comunisti” hanno architettato “un’inchiesta sul nulla basandosi sulle intercettazioni di alcune mie telefonate”. “Volete delle intercettazioni su tutti e tutto? Volete essere spiati anche in casa vostra?” ha chiesto alla folla che ha risposto “No”. “Noi non andiamo spesso in strada ma è assolutamente necessario difenderci dagli attacchi della sinistra e dai suoi magistrati”, ha proclamato Berlusconi ai suoi sostenitori. “Siamo qui per difendere il nostro diritto al voto. Con voi, l’amore e la libertà vinceremo”.
I ministri e i candidati del PdL hanno partecipato alla manifestazione di Roma. Tuttavia, Gianfranco Fini, il Presidente della Camera e co-fondatore del partito – che ha preso le distanze dal
«Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile, sempre.» Ian Maclaren
giovedì 1 aprile 2010
Silvio Berlusconi intende cambiare la Costituzione per ottenere maggiori poteri
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